Trasporti, nella "fase 2" il governo punta sui monopattini

Il ministro delle Infrastrutture e dei Trasporti, Paola De Micheli, ha ammesso che si modificherà il codice della strada per consentire l'apertura di piste ciclabili in via transitoria e garantisce che nel prossimo dl ci saranno incentivi per l'acquisto di bici, e-bike e monopattini

Trasporti, nella "fase 2" il governo punta sui monopattini

Il governo sta lavorando al piano per la "fase 2" che, con tutte le cautele del caso, dovrebbe prendere il via il prossimo 4 maggio. Uno dei punti più delicati sulla ripartenza riguarda il settore dei trasporti.

Probabilmente tra le norme da seguire, ci sarà l’obbligo di mascherine per chi prende l'aereo e per quanti lavorano a contatto con il pubblico. Inoltre avanza l’ipotesi di creare, nelle stazioni e negli aeroporti, percorsi segnalati e a senso unico per evitare assembramenti. Queste sarebbero solo alcune delle nuove disposizioni per evitare il riaccendersi di focolai di coronavirus.

Ma novità sono all’orizzonte anche per quanto riguarda l’uso di bici, sia quelle classiche che elettriche, e dei monopattini. Il tutto nell’ottica di decongestionare il traffico e far sì che sui mezzi pubblici vadano meno persone possibili. La necessità, evidentemente, rende indispensabile cambiare le cose. A inizio anno fioccarono polemiche su questi mezzi perché nella legge di bilancio si equiparava i monopattini ai velocipedi (biciclette ed e-bike) autorizzandone, di conseguenza, la circolazione sulle normali sedi stradali. Poi il dietrofront. Una risoluzione presentata dal centrodestra ha impegnato il Governo a sospendere l’applicazione dell’equiparazione dei monopattini alle bici almeno fino alla conclusione delle sperimentazioni già avviate in Italia. Lo stesso esecutivo doveva mettere in atto tutte le iniziative necessarie a garantire la sicurezza stradale fino ad arrivare a valutare la soppressione di tale norma, se la situazione lo avesse richiesto.

Sulla vicenda erano intervenuti anche i capigruppo in Commissione trasporti di Montecitorio, Emanuele Scagliusi (M5S), Davide Gariglio (Pd) e Nicola Stumpo (Leu) con una dichiarazione congiunta:"Siamo consapevoli che l’attuale normativa sui monopattini presenti alcune criticità e che equiparare questi mezzi alle biciclette non risolva completamente i problemi. Per questi motivi i gruppi di maggioranza della Camera stanno lavorando per individuare una soluzione condivisa in grado di promuovere questa tipologia di mobilità alternativa garantendo il rispetto delle norme stradali e la sicurezza di automobilisti e pedoni”.

Tempo ne è passato, anche se in realtà non molto. Oggi, a causa dell’emergenza sanitaria, si sta valutando con attenzione l’uso dei monopattini per gli spostamento dei cittadini. A spiegarlo in una intervista rilasciata al Corriere della Sera, è il ministro delle Infrastrutture e dei Trasporti, Paola De Micheli, che ha illustrato quali potrebbero essere le future direttive che i cittadini dovranno seguire nella “fase 2”.

Inizialmente, come ha rimarcato il ministro, le persone potranno spostarsi per lavoro o per altri motivi ma tutto dovrà avvenire con cautela e nel massimo rispetto delle regole anti-Covid-19. "Per i trasporti- ha affermato la De Micheli- stiamo confermando e implementando il protocollo del 20 marzo. Ci saranno regole chiare nelle stazioni dei mezzi pubblici e negli aeroporti, in particolare segnaletica e percorsi guidati per garantire flussi unidirezionali in entrata e uscita e il distanziamento sociale di un metro. I mezzi viaggeranno al massimo col 50% dei posti occupati. E ci vorrà personale per controllare il rispetto delle regole".

La mascherina sarà obbligatoria praticamente per tutti. Sui taxi, ad esempio, se si sale in due e per i conducenti dei treni e degli altri mezzi pubblici solo nel caso in cui non siano soli. Inoltre, si stanno studiando meccanismi per approvvigionarsi di mascherine in prossimità dei mezzi pubblici.

Il problema saranno i trasporti delle grandi città, spesso affollati. Il ministro ha spiegato come sia fondamentale differenziare gli orari di lavoro, "un tema sul quale stanno lavorando i ministri del Lavoro e dello Sviluppo con le associazioni imprenditoriali e sindacali. Sulla base dei dati Istat riferiti alle principali 8 città italiane, il maggior flusso di passeggeri si ha fra le 7.10 e le 7.40. Bisogna decongestionare questa fascia oraria". Facile, almeno a parole. La De Micheli sottolinea che non si possono aumentare bus e metro perché "non ci sono i tempi per farlo nell'immediato".

Si teme che almeno all'inizio molti eviteranno bus e metro e andranno al lavoro con la propria auto. Ma ciò potrebbe mandare il traffico vada in tilt. Oltre alle possibili aperture delle Ztl, punto sul quale decidono le amministrazioni locali, il ministro ha ammesso che si stanno predisponendo misure legislative che potranno aiutare. "Modificheremo il codice della strada per consentire l'apertura di piste ciclabili in via transitoria anche solo con segnaletica orizzontale e anticiperemo risorse. E nel prossimo decreto legge ci saranno incentivi per l'acquisto di bici, bici elettriche e monopattini".

"Inoltre- ha spiegato ancora- abbasseremo da 300 a 100 la soglia minima di dipendenti oltre la quale le aziende devono avere il mobility manager. Che avrà il compito di consigliare le migliori modalità di trasporto per i dipendenti".

La De Micheli, infine, si è detta sicura che le aziende riusciranno a far fronte alle spese prevista dalle nuove regole in quanto hanno il denaro necessario. "Abbiamo già anticipato alle aziende un miliardo e 600 milioni, cioè l'80% del fondo per il trasporto pubblico locale. Col prossimo decreto daremo loro altre risorse.

Inoltre stiamo lavorando con il ministero dell'Economia per definire i trasferimenti con cui compensare le aziende della mancata bigliettazione conseguente all'abbattimento del numero dei passeggeri trasportati cui vanno incontro".

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