Treno deragliato, i primi risultati: "L’attuatore dello scambio era difettoso"

Il direttore dell'Agenzia nazionale per la sicurezza delle Ferrovie ha riferito in Commissione lavori pubblici al Senato sul deragliamento del Frecciarossa a Lodi

Treno deragliato, i primi risultati: "L’attuatore dello scambio era difettoso"

"L'attuatore dello scambio era difettoso". Lo ha confermato il direttore dell'Agenzia nazionale per la sicurezza delle Ferrovie, Marco D'Onofrio, in audizione davanti alla commissione Lavori pubblici del Senato sul deragliamento del Frecciarossa 9595 a Ospedaletto Lodigiano. Arrivano così i primi risultati dell'inchiesta sull'incidente ferroviario costato la vita a due macchinisti.

L’Authority ha sottolineato però che si tratta di "una prima evidenza che introduce un problema che è stato riscontrato" ma "non giustifica tutto". Il difetto rilevato dalle indagini non sarebbe quindi l'unica causa del deragliamento. "Ieri sera - ha spiegato D’Onofrio - è pervenuta una comunicazione da parte della procura, a seguito del rilevamento di un difetto interno all'attuatore. Sono state fatte delle prove in campo e sembra che ci sia un'inversione dei cablaggi interna al dispositivo" che la notte prima del deragliamento una squadra di operai aveva sostituito. A causare il deragliamento sarebbero quindi stati più fattori, tra cui (probabilmente) l'errore umano.

Questa mattina era spuntata l'ipotesi di un "problema elettrico mai risolto che avrebbe ingannato gli operai di Rfi che hanno effettuato la manutenzione sul posto e la centrale operativa di Bologna". Questo era emerso dagli ultimi accertamenti fatti ieri prima del parziale dissequestro dell'area che consentirà i lavori di ripristino della linea nel tratto interessato dall'incidente.

Proseguono serrate le indagini per fare luce su quanto accaduto. Dopo i lunghi interrogatori, al caposquadra e ai quattro operai di Rfi, indagati per disastro ferroviario colposo e lesioni e omicidio colposo, sono stati sequestrati i cellulari. La procura vuole capire in questo modo se tra i cinque ci siano state conversazioni sui lavori svolti o altri elementi utili alle indagini.

Ieri sul luogo del disastro ferroviario sono stati fatti accertamenti irripetibili. In particolare, sono stati fatti rilievi sul deviatoio che secondo la procura di Lodi sarebbe stato lasciato in "posizione errata", causando così l'uscita dai binari del Frecciarossa. Come riporta il Giorno, sono state ripetute più volte le operazioni fatte dagli operai prima del passaggio del treno: interrogati, i manutentori hanno assicurato di aver lasciato lo scambio in posizione corretta e hanno parlato di "pezzo difettoso". Nello stesso momento, diversi accertamenti sono stati fatti anche alla centrale operativa di Bologna.

La procura di Lodi ha intenzione di chiudere le indagini in tempo breve e dare così una risposta a molte domande lasciate aperte. Fare chiarezza sull'incidente ferroviario, costato la vita a due macchinisti, è una priorità per il procuratore Domenico Chiaro. L'obiettivo è quindi quello di capire il mix di fattori all'origine del deragliamento: errori umani, da parte degli operai che hanno svolto la manutenzione sui binari o degli addetti della centrale di Bologna, e problemi all'attuatore dello scambio. "Noi ci accingiamo a fare una procedura di safety alert, nel senso che, una volta noti gli estremi di questo componente o del lotto di fabbricazione - ha aggiunto D'Onofrio - faremo una procedura, prevista dalla nostra normativa, per cui allerteremo tutte le Autority in tutto territorio.

Si avrà notizia del difetto riscontrato sul componente" fornito a Rfi da una nota società francese.

Intanto, a Pioltello e a Cologno Monzese si sono svolti i funerali di Mario Di Cuonzo e Giuseppe Cicciù, i due macchinisti morti nello schianto che ha causato anche il ferimento di 31 passeggeri.

Commenti
Disclaimer
I commenti saranno accettati:
  • dal lunedì al venerdì dalle ore 10:00 alle ore 20:00
  • sabato, domenica e festivi dalle ore 10:00 alle ore 18:00.
Pubblica un commento
Non sono consentiti commenti che contengano termini violenti, discriminatori o che contravvengano alle elementari regole di netiquette. Qui le norme di comportamento per esteso.
Accedi
ilGiornale.it Logo Ricarica