Pestato a sangue a Treviso da "due uomini di colore" per aver semplicemente difeso un'amica che era stata presa di mira e molestata dagli stranieri nonostante fosse palese, tra l'altro, che si sentisse male ed avesse bisogno di aiuto.
La folle vicenda viene riferita con dovizia di particolare dalla madre del ragazzo aggredito, un 23enne di Valdobbiadene (comune della provincia di Treviso).
I fatti si sono verificati durante la notte dello scorso venerdì 20 dicembre, all'esterno del locale Fonderia, dove il giovane si era recato con alcuni amici per trascorrere una serata in compagnia.
Una serata che si è trasformata in un incubo per il 23enne il quale, intervenuto in difesa di una giovane del gruppo per proteggerla dalle molestie di due extracomunitari, è stato pestato a sangue, riportando la frattura di uno zigomo e la perdita di alcuni denti. Un vero e proprio pestaggio, in seguito al quale il ragazzo è stato trasportato all'ospedale Ca' Foncello di Treviso, dove si trova tuttora ricoverato, secondo il racconto fornito dalla madre a "Il Gazzettino".
"Si sta riprendendo, ma quelli che lo hanno picchiato sono degli animali", dice la donna, che ci tiene immediatamente ad allontanare ogni voce relativa allo stato di ubriachezza del figlio. "Non aveva bevuto, è stato pestato a sangue solo perché ha difeso un'amica che si era sentita male", accusa. La descrizione degli aggressori fornita dal giovane e da alcuni testimoni ha fatto scattare le ricerche dei due responsabili, al momento ancora irreperibili, ma sulle cui tracce sono gli uomini della questura di Treviso.
Una serata che era iniziata in modo tranquillo, con una semplice cena tra amici a Valdobbiadene, a cui avevano partecipato sia il 23enne che l'amica poi da lui difesa. Poi lo spostamento a Treviso in corriera. "Dovevano andare al Radika, ma c'era una lunga coda e non sono riusciti a entrare. Pioveva forte, e l'amica di mio figlio si sentiva male. Non per l'alcol, ma per qualcosa che aveva mangiato. L'ha accompagnata sotto al portico per farla riparare, ma a quel punto si è accorto che il telefono era scarico, e non è riuscito ad avvertire gli amici, che nel frattempo erano risaliti in pullman per andare in un altro locale, all'Anima di Spresiano", racconta ancora la donna.
"È a quel punto che mio figlio ha cercato di aprire una porte del Mesdames (altro locale della Fonderia). Voleva entrare per caricare il cellulare e chiamare un taxi per l'amica", spiega la donna. "Alla fine è riuscito a entrare dalla porta principale, lasciando anche i propri dati, e a caricare il telefonino. Ma subito dopo si è accorto che qualcuno, oltre la grata, nella zona fumatori, stava infastidendo la ragazza.
Lei stava male, tremava, ma c'erano delle persone che non posso che definire animali che la molestavano e ridevano di lei. Volevano portarla via. Lui ha cercato di difenderla ma è stato picchiato a sangue. Sono state due persone di colore", denuncia la madre del 23enne.- dal lunedì al venerdì dalle ore 10:00 alle ore 20:00
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