Aggredito, senza un motivo. Picchiato da 7 stranieri mentre era al pub in piazza a Trieste a passare un tranquillo pomeriggio. È quello che è successo a Manuel Pozzecco, un triestino finito all'ospedale con un trauma cranico a causa della violenza degli immigrati.
A raccontare tutto a Triestetoday.it è la moglie, Elena Loy: "Mio marito aveva un appuntamento di lavoro a quell’ora. A un certo punto un gruppo di stranieri, che peraltro non conosceva, gli si è avvicinato dapprima prendendolo in giro, poi picchiandolo con pugni alla testa. Manuel ha cercato di difendersi mettendosi in posizione fetale. È stato inoltre bagnato con dell’acqua, che ha bagnato il cellulare, rendendolo inutilizzabile". Quello che è assurdo è il motivo, se così si può chiamare, dell'aggressione: "Il tutto è successo solamente perché i sette aggressori non sapevano cosa fare e avevano voglia di divertirsi - racconta - Diverse persone sono passate nel punto dell’aggressione, durante il fatto, ma nessuno è intervenuto o ha chiamato la polizia, un completo disinteresse rispetto a quanto stava accadendo. A un certo punto Manuel è riuscito a scappare andando verso via Udine dove fortuna ha voluto che incrociasse un conoscente che ha chiamato la Polizia, intervenuta con due volanti. Successivamente è arrivata anche un’ambulanza del 118 che ha trasportato mio marito a Cattinara".
Dopo la violenza degli immigrati, la corsa all'ospedale: "Dopo qualche ora di attesa al pronto soccorso – continua Elena – sono stati fatti a Manuel diversi controlli come radiografie e tac: risultato 7 giorni di prognosi e diagnosi che recita testualmente “trauma cranico e contusione della parete toracica in violenza per mano altrui” causati da pugni al capo, volto e torace. Inoltre nella prognosi è emersa cefalea mentre dalle radiografie non sono state riscontrate fratture. Dopo i diversi controlli mio marito è stato dimesso, ma tenuto sotto osservazione per 24-48 ore proprio a causa della zona vitale (la testa) colpita. Oggi Manuel ha avvertito forti dolori al capo, un malessere crescente, vomito. Inoltre nella zona dell’occhio dove è stato colpito, le vene erano molto gonfie. Ho nuovamente chiamato il 118, spiegato la situazione e quindi mio marito risulta nuovamente ricoverato".
Intanto oggi i cittadini di Trieste si sono organizzati per fare una ronda volontaria.
Una manifestazione apprezzata anche dalla moglie della vittima: "Ho una figlia di 12 anni e sono molto preoccupata - dice Elena - Non c’è più la sensazione di girare tranquilli e quel senso di sicurezza presente tra i cittadini fino a qualche anno fa. Aderisco pienamente e se possibile anche partecipo, a tutte le iniziative atte a chiedere maggiori controlli e più sicurezza".- dal lunedì al venerdì dalle ore 10:00 alle ore 20:00
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