Così Open Arms si smaschera: ecco il vero obiettivo dell'ong

La Open Arms rifiuta il porto spagnolo, invoca un' "emergenza sanitaria" non riscontrata e insiste sullo sbarco in Italia

Così Open Arms si smaschera: ecco il vero obiettivo dell'ong

Il premier spagnolo Pedro Sanchez apre il porto di Algeciras alla nave di Open Arms, ma l'ong rifiuta l'invito perchè "sette giorni di navigazione sono troppi"; peccato che ne hanno sprecati diciassette per cercare di entrare a tutti i costi a Lampedusa.

Secca la replica del Ministro degli Interni, Matteo Salvini: "La Ong spagnola rifiuta il porto offerto dalla Spagna! Incredibile e inaccettabile, organizzano crociere turistiche e decidono loro dove sbarcare??? Io non mollo, l’Italia non è più il campo profughi d’Europa".

Sono molte le cose che non tornano per quanto riguarda la vicenda della Open Arms, a partire da quella "emergenza sanitaria" poi confutata dall'ispezione eseguita sabato dal medico della Sanità marittima con gli uomini della Squadra mobile e della Guardia costiera, su input del procuratore aggiunto di Agrigento, Salvatore Vella. Gli imbarcati risultano stanchi e provati dalla lunga permanenza sulla barca ma non sono state riscontrate particolari patologie dal punto di vista medico.

A questo punto sorge spontanea una domanda più che legittima: perché la Open Arms, se aveva tanto a cuore la condizione degli individui a bordo, ha optato per un braccio di ferro con l'Italia quando avrebbe potuto raggiungere subito la Spagna? Scelta tra l'altro più logica visto che la stessa ong è spagnola. Il blocco dei porti italiani era ben noto e non era certo difficile immaginare che innescare un braccio di ferro con Roma avrebbe portato a uno stallo. Per quale motivo la Ong ha dunque deciso di agire in questo modo?

A ciò vanno ad aggiungersi una serie di elementi che non sono certo passati inosservati: in primis tra i 27 "minori" fatti sbarcare sono stati trovati ben 8 maggiorenni, ma vi è anche il caso dei 13 imbarcati fatti scendere per motivi sanitari, soggetti che non avevano però alcuna patologia a parte uno di loro con un'otite, come dichiarato all'Ansa dal responsabile del Poliambulatorio di Lampedusa, Francesco Cascio: ""C'è qualcosa che non funziona, perché tra i 13 migranti fatti sbarcare dalla Open Arms per motivi sanitari solo uno aveva una otite, mentre gli altri stavano bene: eppure dalla relazione dello staff Cisom (il Corpo italiano di soccorso dell'Ordine di Malta - ndr) risulta che a bordo ci sarebbero persone con diverse patologie, tra cui 20 casi di scabbia".

È possibile che alla Open Arms interessi creare un caso politico e far pressione sull'Italia per "rompere" il blocco? Magari per creare un precedente affinchè altre navi delle Ong possano intraprendere la medesima tattica? Interessante anche il coinvolgimento dell'attore Richard Gere, che ha dato un tocco "cinematografico" alla vicenda.

Il blocco imposto da Salvini sta creando enormi problemi ai trafficanti di esseri umani che speravano in un esodo estivo pari a quelli degli anni precedenti, ma che non c'è stato.

I porti chiusi sono un danno enorme per il business dell'immigrazione clandestina, un business che "rende più della droga", come già dichiarato dall' "addetto ai lavori" Salvatore Buzzi, coinvolto nell'inchiesta di "Mafia capitale". Il blocco dei porti voluto da Salvini sta inoltre creando enormi problemi a quelle ong che operano nel settore del recupero dei migranti in mare, come dimostrano i fatti.

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