Tutto chiuso, o quasi: così l’hotel che resiste al Coronavirus

Dopo l'allarme del Coronavirus la catena di hotel ha deciso di prendere precauzioni per garantire la sicurezza dei propri clienti. "Abbiamo messo dei Thermo Scanner per misurare la temperatura corporea"

Tutto chiuso, o quasi: così l’hotel che resiste al Coronavirus

Tutti a casa. L’Italia chiude la porte al Coronavirus. I commercianti sono costretti ad abbassare le serrande, così come le attività ricettive. Eccetto alcune. Una catena di alberghi a Roma ha deciso di investire nella tutela dei propri clienti. Anche se adesso sono pochi. Anche se questa decisione sarà un’ulteriore spesa in un periodo in cui l’annunciata pandemia ha messo in ginocchio i lavoratori di tutta la Penisola.

“Non incentiviamo nessuno a viaggiare. Dobbiamo stare a casa. Solo in questo modo potremo sconfiggere il virus. Ma a chi viene nelle nostre strutture ci teniamo a garantire la massima sicurezza”. Ci precisa Stefania Catozzi, direttrice commerciale della catena alberghiera.

Appena entriamo nella hall dell’hotel siamo costretti a fermarci a circa due metri dal punto del check in. Pochi secondi davanti ad una telecamera, giusto il tempo di far apparire sul monitor dell’hotel la nostra temperatura corporea.

Dopo l’allarme del Coronavirus infatti, la struttura si è messa a lavoro. “Abbiamo installato dei "Thermo scanner” per monitorare lo stato di salute degli ospiti in arrivo.” Il sistema è progettato in maniera da garantire la completa privacy del clienti. La direttrice commerciale della struttura romana ci mostra sullo schermo del suo cellulare l’immagine della nostra sagoma rilevata dalla telecamera affissa sul soffitto dell’hotel. Nessun dato sensibile, solo una figura irriconoscibile sopra la quale appare il termometro in pochi secondi. “Se la temperatura rilevata superasse la norma allora il cliente dovrebbe stare in isolamento fino all’arrivo dei medici che procederanno con gli accertamenti.”

Anche in questo caso, niente panico. La struttura ha predisposto gli spazi per la quarantena in attesa degli esami. “Abbiamo allestito delle camere completamente sterili. Una per struttura, o per piano rispetto alla grandezza dell’hotel. Sono camere svestite di tutto.” Ci spiega ancora Stefania. Via la tappezzeria. Tolti anche i complementi d’arredo. La piccola stanza singola appare come una camera ospedaliera. Comoda ma sicura, almeno fino all’intervento degli operatori sanitari.

Fino a pochi giorni i fa, nel giro di due settimane, gli hotel della compagnia avevano collezionato cancellazioni a tempo record. Su le quasi 800 camere complessive (contando le sei strutture di Roma) più di 500 stanze libere. “E ci aspettiamo che calino ancora. Con tempi di ripresa molto lunghi”. Ma il crollo repentino dei guadagni non ha fermato la dirigenza nel prendere precauzioni e contribuire alla lotta contro il virus maledetto. In tempi da ammirare la compagnia è riuscita ad attrezzarsi di tutto il materiale necessario per allontanare le possibilità di contagio. “Gli addetti alle pulizie lavorano con guanti e mascherine, sempre.”

Nelle aree comuni sono stati aggiunti dei dispenser di disinfettante per mani. Aree in cui, del resto, viene messa in atto una costante sanificazione degli ambienti tramite dispositivi altamente igienizzanti. E non manca la giusta informazione per chiunque decida di pernottare nella struttura.

All’ingresso delle varie aree dell’hotel si nota il vademecum del Ministero della Salute con le regole da rispettare chiaramente spiegate attraverso pieghevoli illustrativi e sui monitor presenti nelle aree comuni.

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