Scontro sul patto Ue-Vietnam: "Così ci riempie di riso asiatico"

Furiosa la Coldiretti: "Il Parlamento europeo ha dato il via libera definitivo all’accordo di libero scambio tra Ue e Vietnam che comporterà l’ingresso a dazio zero di 80mila tonnellate di riso lavorato"

Scontro sul patto Ue-Vietnam: "Così ci riempie di riso asiatico"

Gli accordi tra Unione europea e Paesi del Sud-est asiatico, in particolare con Cambogia e Vietnam, provocano la paura tra i produttori italiani e sollevano la polemica politica. Come denuncia la Coldiretti, quella di ieri è stata la "giornata nera" del riso italiano e del Made in Italy. La Commissione europea ha deciso di mantenere le importazioni agevolate di riso dalla Cambogia mentre il Parlamento europeo ha dato il via libera definitivo all’accordo di libero scambio tra Ue e Vietnam che comporterà l’ingresso a dazio zero di 80mila tonnellate di riso lavorato, semilavorato e aromatico sul quale pesano le accuse di sfruttamento del lavoro minorile del Dipartimento del lavoro statunitense. Lo sottolinea la Coldiretti in riferimento alle decisioni delle istituzioni comunitarie che rischiano di mettere in ginocchio uno dei settori trainanti dell’economia agricola italiana.

"La Commissione Ue – sottolinea la Coldiretti –ha adottato una proposta per revocare temporaneamente il regime EBA per la Cambogia, in virtù di violazione dei diritti umani che senza alcuna giustificazione non si applicherà al riso che, nonostante le prove di sfruttamento dei lavoratori e di altre questioni umanitarie, viene escluso dalla lista dei prodotti che beneficeranno di uno stop alle agevolazioni tariffarie". Dalla Cambogia nell’ultimo anno, precisa la Coldiretti, sono arrivati in Italia oltre 8 milioni di chili secondo proiezioni Coldiretti mentre le importazioni dal Vietnam sono stimate in oltre 7,5 milioni di chili, con una crescita record di 18 volte in quantità nel corso dell’anno secondo le proiezioni Coldiretti per il 2019. Eppure il governo giallorosso dovrebbe sapere che l’Italia, secondo i dati della Coldiretti, è il principale produttore di riso in Europa, contando su un’area di 220mila ettari con 4mila aziende agricole italiane che raccolgono 1,40 milioni di tonnellate di riso all’anno pari a circa il 50% dell’intera produzione Ue, con una gamma varietale unica e fra le migliori del mondo.

Riso asiatico, le reazioni di Confagricoltura e della Lega

Secondo il presidente di Confagricoltura Alessandria, Luca Brondelli, "l'esclusione del riso è una decisione incomprensibile e in aperto contrasto con le esigenze del settore in Italia e a livello europeo". "La lista stilata dalla Commissione non include il riso - ha sottolineato Brondelli -e l'esclusione è stata motivata con la clausola di salvaguardia già in vigore che, però, si applica solo alle importazioni di riso Indica lavorato dalla Cambogia.È inaccettabile fare riferimento a questioni di carattere economico, quando è in discussione il mancato rispetto dei diritti umani e del lavoro" ha aggiunto Brondelli.

L'unico ad aver detto qualcosa nell'attuale governo è stato, nei giorni scorsi, il ministro degli esteri Luigi Di Maio, che aveva comunicato di aver contestato la mancata introduzione del riso nell’elenco dei prodotti cambogiani che pagheranno dazio al loro ingresso in Europa e di aver chiesto formalmente alla Commissione europea, in data 23/01/2020, di modificare in tal senso la copertura della sospensione tariffaria. Nessuna presa di posizione da parte del Partito democratico, che quando c'è da difendere gli interessi nazionali fa sempre scena muta. "La decisione ufficiale della Commissione Europea di non includere il riso cambogiano tra i prodotti che saranno sottoposti a dazi d'ingresso in Europa dalla prossima primavera è una vergogna per le istituzioni comunitarie e per Paolo Gentiloni, che tutto fa tranne che l'interesse dell'Italia e delle sue aziende" sottolineano in una nota i senatori della Lega Gian Marco Centinaio, già ministro delle Politiche agricole e Giorgio Maria Bergesio, capogruppo in commissione Agricoltura. "Quanto stabilito oggi è un colpo bassissimo che l'Europa assesta alle nostre eccellenze di settore, un'insopportabile lasciapassare a chi sta sul mercato in modo scorretto, a chi fa della violazione sistematica di diritti sindacali e sociali il suo modus operandi" rimarcano.

La posizione di Forza Italia

Diversa la posizione del fronte moderato. L'europarlamentare di Forza Italia, Massimiliano Salini, membro della Commissione Commercio internazionale del parlamento europeo, esprime in un comunicato l'entuisasmo per l'accordo siglato tra Europa e Paesi del Sud-est asiatico.

"Il via libera all’accordo di libero scambio Ue-Vietnam è un passo importante per sostenere crescita e occupazione spiega Salini - apre infatti prospettive molto positive alle nostre imprese grazie all’eliminazione dei dazi, la liberalizzazione del 99% delle tariffe e l’abbattimento delle barriere doganali, senza contare le opportunità di partecipazione agli appalti pubblici e la tutela delle nostre indicazioni geografiche. Il Vietnam è rilevante per il nostro export e gli investimenti esteri proprio per le forti prospettive di crescita e per il ruolo sempre più importante in quanto Paese in via di sviluppo nel Sud-Est asiatico".

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