Ultras laziali sulle "lezioni" di Luxuria: “No all’educazione transgender”

Gli ultras della Lazio mettono uno striscione al Colosseo: “Sì all’educazione civica, no all’educazione transgender!”

Ultras laziali sulle "lezioni" di Luxuria: “No all’educazione transgender”

“Sì all’educazione civica, no all’educazione transgender!”. Recita il maxi-striscione apparso ieri notte nei pressi del Colosseo. La firma in basso è inequivocabile: c’è scritto “IRR” ovvero Irriducibili. Anche gli ultras biancazzurri, insomma, si sono uniti alle tante voci critiche che, a partire dalla denuncia de Il Giornale, si sono sollevate in seguito alla partecipazione di Vladimir Luxuria al programma “Alla Lavagna!” in onda domenica scorsa su Rai3.

Una polemica che dai palazzi parlamentari e dalla Vigilanza Rai è arrivata alla Curva Nord dove, a dispetto delle apparenze, c’è più di un nostalgico dell’insegnamento vecchio stampo. Sulla questione l’ex parlamentare di Rifondazione Comunista si era sfogata con l’AdnKronos accusando “forze politiche, gruppi, movimenti” di “fare a gara tra loro a chi alza più su l’asticella dell’omofobia”. “Certa gente – aveva poi sentenziato Luxuria – non so cosa avrebbe da insegnare se venisse invitata da un consiglio d’istituto”.

Così è il numero uno degli ultras, Fabrizio Piscitelli, conosciuto tra gli spalti con il nome di battaglia di “Diabolik”, a chiarire meglio il concetto, precisando che “non si è trattato un’azione omofoba”.

“Noi non ce l’abbiamo con Vladimir Luxuria, né con quelli come lei, quando si diventa grandi ognuno sceglie la sua strada – assicura Piscitelli – ma con la tv di Stato e il sistema scolastico che dovrebbero insegnare ai bambini l’educazione civica e non confondergli le idee con il transgender”. A questo punto, conclude ironico il leader degli Irriducibili, “meglio la nostra maleducazione che la loro educazione”.

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