Se non è un siluro definitivo, è sicuramente un'importante battuta di arresto. Il diktat con cui il presidente Usa Donald Trump aveva ordinato alle forze armate di impedire l'arruolamento e il servizio di persone transgender.
Dopo la serie di tweet con cui l'inquilino della Casa Bianca aveva bruscamente comunicato la novità, ieri sera il segretario alla Difesa James Mattis ha annunciato uno stop al provvedimento presidenziale. In una dichiarazione Mattis ha spiegato che è allo studio la composizione di un pool di esperti che lavori sulle possibilità migliori di applicare il divieto. "Nel frattempo il personale in servizio potrà continuare a lavorare come ora", ha spiegato il segretario che da tempo cerca di distanziarsi dalle prese di posizione più estreme del presidente.
"Il nostro obiettivo - ha aggiunto - deve sempre concentrarsi su cosa è meglio per l'efficacia in combattimento, per ottenere la vittoria sul campo di battaglia." Secondo uno studio del 2016 della Rand Corporation commissionato dal Pentagono, durante l'amministrazione Obama c'erano 6630 transgender impegnati in servizio attivo nelle forze armate a stelle e strisce e 4160 nella riserva.
Il primo presidente di colore della storia degli States aveva promosso una
politica di emancipazione verso le comunità Lgbt nelle varie forze armate. Politica che ora però è stata ribaltata dal suo successore Trump. O che almeno lo sarà dopo il parere preventivo della commissione convocata da Mattis.- dal lunedì al venerdì dalle ore 10:00 alle ore 20:00
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