Matteo Bassetti ha voluto commentare l’intervento del virologo Andrea Crisanti che ieri, intervenuto alla trasmissione Piazza Pulita in onda su La7, aveva allarmato sulla protezione del vaccino monodose della J&J dopo due mesi dall’inoculazione. Crisanti aveva sostenuto che “il vaccino anti-Covid Johnson & Johnson dopo 2 mesi di fatto non protegge quasi più niente. È una cosa che dovrebbe sorprenderci tutti. Questa vaccinazione è stata iniziata quando J&J era a conoscenza dei limiti del vaccino".
Bassetti: "Non terrorizziamo le persone"
Oggi il direttore della Clinica di Malattie infettive del Policlinico San Martino di Genova ha commentato quanto sentito nella serata di ieri e all’AdnKronos ha spiegato:"I dati relativi al vaccino J&J, pubblicati a luglio, dicono che c'è una risposta sostenuta e robusta per almeno 8 mesi. Dopo di che ci sono state delle segnalazioni che hanno evidenziato che dopo 2 mesi i soggetti che hanno fatto la monodose vedono una riduzione della protezione, ma cominciate a ridursi non significa che a due mesi scompaiono gli anticorpi. Stiamo attenti a comunicare altrimenti le persone che hanno fatto questo vaccino pensano di non essere coperti e non è così. Non terrorizziamo 1,8 milioni di persone in Italia che lo hanno fatto". Secondo l’infettivologo quindi, coloro che hanno ricevuto il vaccino monodose non avrebbero motivo di preoccuparsi eccessivamente.
Cosa succede col vaccino
Anche nel caso di segnalazioni in cui vi è stata una riduzione della protezione a distanza di 2 mesi, non vuol dire comunque che scompaiano improvvisamente tutti gli anticorpi. Bassetti ha poi aggiunto che,"come tutti i vaccini anti-Covid, anche questo" di J&J "ha bisogno di una bose booster ma non tutti la devono fare dopo due mesi. Chi ha fatto J&J, ha più di 60 anni e ha altre patologie, dovrebbe fare, dopo 6 mesi, rapidamente una seconda dose o di J&J, che abbiamo visto aumenta la protezione anche contro la variante Delta, o una eterologa con Moderna o Pfizer", evidenzia l'infettivologo. Ma questi sono casi limite.
Il professore ha poi concluso con alcune parole probabilmente dirette a Crisanti: “Nel nostro Paese a qualcuno piace fare ‘al lupo al lupo’ per prendersi i titoloni e le prime pagine dei giornali. Ma così non facciamo il bene della gente”.
C’è comunque da dire che qualche giorno fa Pierpaolo Sileri, sottosegretario alla Salute, parlando della terza dose aveva annunciato che i soggetti che avevano ricevuto il Janseen avrebbero avuto la precedenza per il richiamo, e che questo sarebbe avvenuto ricorrendo ai vaccini a Rna messaggero Pfizer o Moderna.
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