La lettera di Joseph Ratzinger continua a far discutere. Il Vaticano, dopo le polemiche suscitate dal fatto che alcuni passaggi della missiva sono stati pubblicati solo dopo la lettura del testo avvenuta lo scorso 12 marzo e via web, ha deciso di diffondere quanto scritto da Benedetto XVI per intero.
Una nota della Segreteria per la Comunicazione ha specificato il perché di quella parzialità: "sono seguite - si legge nel comunicato - molte polemiche circa una presunta manipolazione censoria della fotografia distribuita come corredo fotografico". E ancora:"Della lettera, riservata, è stato letto quanto ritenuto opportuno e relativo alla sola iniziativa, e in particolare quanto il Papa Emerito afferma circa la formazione filosofica e teologica dell’attuale Pontefice e l’interiore unione tra i due pontificati, tralasciando alcune annotazioni relative a contributori della collana". Ma qual è il motivo di quella "omissione"? La nota del Vaticano chiarisce che: "La scelta è stata motivata dalla riservatezza e non da alcun intento di censura. Per dissipare ogni dubbio si è deciso quindi di rendere nota la lettera nella sua interezza". La "polemica", specie sulle pagine di quelli che vengono definiti "siti e blog tradizionalisti", pare lungi dall'essere terminata.
Leggendo la lettera di Benedetto XVI nella sua versione finale, del resto, si è scoperto che uno degli autori selezionati per l'opera su La teologia di Papa Francesco edita da Lev è stato, durante gli anni del pontificato, un fervente anti-Ratzingeriano. E un altro, ancora, sarebbe un interprete del Concilio Vaticano II discostatosi dalla visione del papa emerito. Sulla base di queste considerazioni, quindi, diviene più semplice interpretare la missiva di Benedetto XVI. Non c'è un elogio spassionato all'iniziativa editoriale sottopostagli, ma viene comunque ribadita l'esistenza di una "continuità interiore" tra i due pontificati. E c'è, soprattutto, un rifiuto doppiamente motivato di introdurre (e con buone probabilità anche solo di leggere) quegli undici "piccoli volumi". Quanto scritto da Ratzinger, insomma, può solo essere sottoposto a giudizi interpretativi. Manca all'appello, infatti, la lettera a cui il Santo Padre ha risposto. Solo avendo accesso a quella, sembrerebbero concordare sia Sandro Magister, che è stato il primo a pubblicare gli stralci "omessi" sia i tanto chiacchierati "tradizionalisti", sarebbe possibile comprendere quello che Benedetto XVI ha voluto asserire su di sè, sulla sua teologia e su quella di Papa Francesco. In attesa di un nuovo possibile colpo di scena vaticano, ecco finalmente la versione completa e definitiva. Un testo che sarebbe dovuto rimanere, con ogni probabilità, "riservato e personale".
"Reverendissimo Monsignore, molte grazie per la sua cortese lettera del 12 gennaio e per l'allegato dono degli 11 piccoli volumi curati da Roberto Repole. Plaudo a questa iniziativa che vuole opporsi e reagire allo stolto pregiudizio per cui Papa Francesco sarebbe solo un uomo pratico privo di particolare formazione teologica o filosofica, mentre io sarei stato unicamente un teorico della teologia che poco avrebbe capito della vita concreta di un cristiano oggi. I piccoli volumi mostrano a ragione che Papa Francesco è un uomo di profonda formazione filosofica e teologica e aiutano perciò a vedere la continuità interiore tra i due pontificati, pur con tutte le differenze di stile e di temperamento. Tuttavia non mi sento di scrivere su di essi "una breve e densa pagina teologica". In tutta la mia vita è sempre stato chiaro che avrei scritto e mi sarei espresso soltanto su libri che avevo anche veramente letto. Purtroppo anche solo per ragioni fisiche non sono in grado di leggere gli undici volumetti nel prossimo futuro, tanto più che mi attendono altri impegni che ho già assunti. Solo a margine vorrei annotare la mia sorpresa per il fatto che tra gli autori figuri anche il professore Hünermann, che durante il mio pontificato si è messo in luce per aver capeggiato iniziative anti-papali. Egli partecipò in misura rilevante al rilascio della 'Kölner Erklärung', che, in relazione all'enciclica 'Veritatis splendor', attaccò in modo virulento l'autorità magisteriale del Papa specialmente su questioni di teologia morale. Anche la 'Europäische Theolongesellschaft', che egli fondò, inizialmente da lui fu pensata come un'organizzazione in opposizione al magistero papale.
In seguito, il sentire ecclesiale di molti teologi ha impedito questo orientamento, rendendo quell'organizzazione un normale strumento di incontro fra teologi. Sono certo che avrà comprensione per il mio diniego e La saluto cordialmente".- dal lunedì al venerdì dalle ore 10:00 alle ore 20:00
- sabato, domenica e festivi dalle ore 10:00 alle ore 18:00.