Un dipendente del Comune di Venezia si divertirebbe a usare, all'interno del proprio ufficio di lavoro, il ritratto del sindaco Luigi Brugnaro come bersaglio per il lancio di freccette.
Una storia che fa strabuzzare gli occhi ma che è stata confermata dal diretto interessato - o forse sarebbe meglio dire il diretto obiettivo - Brugnaro. È stato lo stesso primo cittadino del capoluogo lagunare a raccontarlo oggi, nel corso di un congresso organizzato dalla Cisl - Funzione Pubblica ospitato nel Best Western Quid Hotel.
Di fronte a una platea incredula, il sindaco ha preso la parola e ha svelato un retroscena davvero inedito: "So che c'è un dipendente comunale e rappresentante dell'RSU - ha spiegato dal palco - che nel suo ufficio si diverte a tirar freccette su un bersaglio con la mia immagine".
"Nessuno - ha però concluso amareggiato - ha mai stigmatizzato questo comportamento." L'aneddoto, che secondo il sindaco sarebbe funzionale a dimostrare lo scarso rispetto a suo dire dimostrato da alcuni rappresentanti del sindacato nei confronti dell'amministrazione, è stato però contestato da Giampiero Bulla della Uil, che sarebbe stato il protagonista di questo controverso siparietto.
L'accusato, però, si difende protestando la propria innocenza: "Ho la foto del sindaco in ufficio con i cappello da vigile, è vero, ma non è mia.
L'ho presa da un vecchio volantino di una manifestazione passata e l'aveva stampata un altro sindacato, il Diccap. Non gioco a freccette con la sua faccia, è una falsità, che si vergogni. Invito il sindaco a venire nel mio ufficio (mi chiedo se sappia dove lavoro e cosa faccio) a vedere se è vero."- dal lunedì al venerdì dalle ore 10:00 alle ore 20:00
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