Venezia, stretta del Comune su cibo take away e kebab

Il processo di riorganizzazione dei locali non sarà sicuramente rapido per i numerosi ricorsi al Tar che arriveranno

Venezia, stretta del Comune su cibo take away e kebab

Venezia è stanca di vedere la città invasa da ristoranti take away e dai cosiddetti kebabbari. Il Comune ha quindi deciso di mettere un freno al cibo da asporto, qualunque esso sia.

Come riportano i quotidiani locali, l'idea è quella di individuare delle zone in città, lontane dal centro, nelle quali sia necessaria l'autorizzazione di Regione e Soprintendenza per aprire nuove attività commerciali. La proposta è del presidente della commissione Attività produttive del comune di Venezia, Paolo Pellegrini, che ha già preparato la mozione da presentare al sindaco Luigi Brugnaro, affinché limiti l'apertura di pizzerie al taglio e kebab "take away".

Il processo non sarà sicuramente rapido perché i proprietari dei locali presenteranno ricorso al Tar (tribunale amministrativo regionale). Ma il Comune vuole comunque andare avanti perché l'apertura di nuovi locali, dicono, genera disagi e cumuli di sporcizia.

Oggi a Venezia ci sono 120 attività di questo tipo, nei luoghi più densamente frequentati dai turisti. Ma la crescita è costante ed inarrestabile. Si contano pizzerie al taglio, kebab, gastronomie e gelaterie artigianali. Proprio queste ultime sarebbero la categoria in più rapida crescita nell'ultimo periodo.

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