La verità nei dati Iss: chi si contagia di più

La maggior parte dei casi delle ultime due settimane riscontrati in soggetti non vaccinati o che hanno ricevuto solo la prima inoculazione

La verità nei dati Iss: chi si contagia di più

Secondo quanto emerge dal report dell’Iss, l’Istituto superiore di sanità, la maggior parte dei casi segnalati in Italia nelle ultime due settimane sono stati rilevati in soggetti non vaccinati o che hanno ricevuto solo la prima dose di siero e che quindi non hanno completato l’intero iter vaccinale. O anche che sono stati vaccinati con il vaccino monodose entro 14 giorni dalla diagnosi stessa, quindi prima che fosse trascorso il tempo necessario all’organismo per poter sviluppare una risposta immunitaria completa al virus.

A rischio gli over 80 non vaccinati

Dal report dell’Iss si vede in particolare che, nella fascia d'età degli over 80, negli ultimi 14 giorni, sono stati registrati il 35% delle diagnosi di SARS-COV-2, il 59% delle ospedalizzazioni, il 78% dei ricoveri in terapia intensiva e il 70% dei decessi in soggetti che non hanno ricevuto alcuna dose di vaccino e che sono in questo momento l'8% della popolazione in questa fascia di età. Nella maggior parte dei casi segnalati nelle ultime due settimane, l'accertamento diagnostico si è reso necessario in seguito alla comparsa di sintomi o ad attività di ricerca dei contatti di casi accertati.

Nel monitoraggio Iss di venerdì scorso, 9 luglio, si vede un indice Rt di trasmissibilità in aumento a 0,66, mentre la settimana precedente era a 0,63. In salita anche l'incidenza ma con un calo dei ricoveri. Sono per adesso otto le Regioni/PPAA classificate a rischio moderato e 13 quelle a rischio basso. Quelle a rischio moderato sono Abruzzo, Campania, Marche, Bolzano, Trento, Sardegna, Sicilia e Veneto. Mente le 13 a rischio basso sono invece Basilicata, Calabria, Emilia-Romagna, Friuli Venezia-Giulia, Lazio, Liguria, Lombardia, Molise, Piemonte, Puglia, Toscana, Umbria e Valle d'Aosta.

In vista di settembre e della riapertura delle scuole

Molto importante sarebbe riuscire a raggiungere la più alta copertura possibile in tutte le fasce di popolazione entro settembre, ovvero quando ricomincerà la scuola, che rappresenta uno dei più importanti banchi di prova per la gestione dell’epidemia.

Proprio per questo motivo molte aziende sanitarie locali hanno deciso di invitare soprattutto gli over 60 che hanno avuto la prima dose del siero Astrazenca ad anticipare la seconda anche di due settimane.

In modo da completare il prima possibile l’intero iter vaccinale visto che, come sottolineato anche nel report dell’Iss, i soggetti maggiormente a rischio contagio sono quelli non ancora vaccinati o che hanno ricevuto solo la prima somministrazione di vaccino.

Commenti
Disclaimer
I commenti saranno accettati:
  • dal lunedì al venerdì dalle ore 10:00 alle ore 20:00
  • sabato, domenica e festivi dalle ore 10:00 alle ore 18:00.
Accedi
ilGiornale.it Logo Ricarica