"È vero, non l'ho portato a scuola". Per la prima volta Veronica Panarello ammette davanti ai pm quello che finora aveva sempre negato e cioè che il piccolo Loris Stival la mattina del 29 novembre dello scorso anno scese dall'auto della madre poco dopo essere uscito da casa e se ne tornò nel suo appartamento di Santa Croce Camerina (Ragusa).
"È salito a casa con le chiavi che gli ho dato io", ha raccontato la donna al pm Marco Rota, sostenendo di avere "un buco e di non ricordare" cosa sia successo dopo. "Loris non l'ho ucciso io", continua a ripetere però Veronica, unica accusata per l'omicidio."Loris non l'ho ucciso io": così Veronica Panarello al Pm Marco Rota nella deposizione in carcere ha ribadito la propria innocenza. Ha ammesso però di "non averlo accompagnato a scuola", ma che il giorno in cui è stato ucciso il bambino "è salito a casa con le chiavi" che gli ha dato lei.
Poi, ha aggiunto, di "avere un buco e di non ricordare". Intanto l'avvocato della donna, Francesco Villardita ha chiesto il silenzio stampa fino all'udienza preliminare fissata per il 19 novembre prossimo davanti al Gup di Ragusa.- dal lunedì al venerdì dalle ore 10:00 alle ore 20:00
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