Non è un periodo facile per le Ong. Dopo la lunga trattativa e lo stallo per Sea Eye e Sea Watch, ora è Proactiva Open Arms a lamentare un trattamento poco cordiale da parte della autorità degli Stati Ue.
L'Ong attraverso il suo canale Twitter ha reso noto di essere bloccata nel porto di Barcellona, senza l'autorizzazione a salpare verso la Libia. "Bloccati di nuovo - si legge nel tweet - La Capitaneria di Porto di Barcellona nega il permesso a OpenArms per raggiungere Mediterraneo centrale".
L'imbarcazione si trovava a Barcellona per lo sbarco di 311 migranti soccorsi a poche miglia dalla costa della Libia. Dopo un lungo viaggio, gli immigrati sono approdati in Spagna e ora accolti dal governo madrileno (sia Malta che l'Italia avevano negato con forza l'approdo, dichiarando chiusi i loro porti). Ma la nave umanitaria, che aveva attraccato lo scorso 28 dicembre, non potrà tornare a battere il mar Mediterraneo.
Dopo aver fatto rifornimento la Open Arms avrebbe voluto ripartire l'8 gennaio. Ma non ha ottenuto le autorizzazioni perché, secondo il portavoce della Ong, secondo Madrid Proactiva avrebbe violato le leggi in materia di salvataggio in mare.
Diversa, però la posizione dell'organizzazione, che torna ad accusare Roma e La Valletta. "Italia e Malta - dice Open Arms - dichiarando i loro porti chiusi, violano le convenzioni internazionali che regolano il soccorso in mare e non assicurano all'Ong le necessarie condizioni di sicurezza".- dal lunedì al venerdì dalle ore 10:00 alle ore 20:00
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