Ieri sera gli agenti della Digos hanno notificato un provvedimento di divieto di dimora nei locali dell'Associazione Culturale Islamica di Pordenone nei confronti dell’ex Imam indagato per violenze private, violazione di domicilio continuata e oltraggio a pubblico ufficiale.
Violenze nei confronti di alcuni fedeli
Precedentemente l’imam era già stato sospeso dall’Associazione per motivi disciplinari. Il 37enne egiziano non potrà quindi avvicinarsi ai locali dell’Associazione culturale Islamica, sita in viale de la Comina, al civico 29, e nei luoghi situati a una distanza inferiore a 500 metri dalla congregazione. In seguito a un boom di abusi verso alcuni fedeli, tutti avvenuti nel periodo di tempo tra dicembre e gennaio, la procura della Repubblica di Pordenone aveva fatto richiesta della misura cautelare, su segnalazione della Digos, ottenendola. Il provvedimento era stato infatti accolto dal giudice per le indagini preliminari presso il Tribunale di Pordenone. Proprio per motivi disciplinari l’imam era stato in precedenza sospeso dal comitato esecutivo dell’Associazione culturale islamica e poi licenziato in via definitiva lo scorso 31 dicembre dal comitato esecutivo dell’Associazione.
Almeno due i fatti accertati
Due diverse occasioni, una il 19 e l’altra il 20 dicembre, entrambe avvenute nei confronti di alcuni fedeli, erano state all’origine dell’allontanamento prima e del licenziamento subito dopo. Nonostante questo, il 37enne egiziano aveva continuato ad avere una condotta disciplinare che più volte aveva richiesto l’intervento delle forze dell’ordine per riportare la situazione alla normalità. Da quel momento erano quindi scattate le indagini da parte degli uomini della Digos che, dopo aver appurato i fatti, hanno fatto la segnalazione alla Procura della Repubblica. L’ex imam adesso si dovrà quindi mantenere a una distanza di almeno 500 metri dalla moschea della Comina.
Non è la prima volta che un imam si comporta in modo non consono al ruolo che ricopre. A fine settembre dello scorso anno, l'imam di Padova era stato arrestato dalle forze dell'ordine in seguito a numerose denunce arrivate da alcuni insegnanti che lo accusavano di picchiare i bambini partecipanti alle lezioni di religione islamica. Era sufficiente un piccolo errore dei bimbi o una pronuncia sbagliata per scatenare la violenza del 23enne.
Anche i piccoli, tutti di età compresa tra i 5 e 10 anni, non reggendo più quella situazione, avevano parlato tra loro per decidere di denunciare il loro aggressore. Anche in quell'occasione erano state fondamentali le indagini portate a termine dagli uomini della Digos.- dal lunedì al venerdì dalle ore 10:00 alle ore 20:00
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