Pregliasco: "'La seconda ondata non ci sarà. Ma non usate questi trucchetti"

Il virologo dell'Università Vita-Salute del San Raffaele scongiura la possibilità di una seconda ondata poi rivolge un appello ai giovani: "Non usate trucchetti per abbassare la febbre"

Pregliasco: "'La seconda ondata non ci sarà. Ma non usate questi trucchetti"

La seconda ondata del virus? "Non arriverà ma dobbiamo lavorare come se dovesse esserci e attrezzarci per il meglio". Ne è certo Fabrizio Pregliasco, virologo dell'Università Vita-Salute San Raffaele, che fa appello al ''buon senso collettivo'' per scongiurare la minaccia di una reinfezione massiccia: "Serve cautela", dice nel corso di un intervento al programma televisivo Agorà Estate su Raitre.

Con la risalita dei contagi nelle ultime settimane, lo spauracchio di una seconda ondata prende sempre più corpo. Ma che possibilità ci sono che ci si ritrovi nella medesima situazione dei ''mesi caldi'' dell'emergenza sanitaria? Tutto, a detta del virologo, dipenderà dall'attività di monitoraggio sul territorio e dal senso di responsabilità collettivo: "È determinate riuscire a monitorare i vari focolai e non saturare la capacità dei laboratori, che stanno facendo un lavoro imponente. Sin qui abbiamo dimostrato di essere capaci di controllare questi focolai ma come cittadini dobbiamo impegnarci a fare tutto quello che serve, anche scaricando l'App Immuni ma soprattutto dimostrando buonsenso nel quotidiano. Se no è come fare uno sgambetto a chi corre".

Il rientro a scuola è di là da venire. Preoccupa l'impraticabilità di alcune misure anti-contagio previste per la riapertura ''ma bisogna provare perché comunque la scuola sarà uno stress test", afferma Pregliasco. "Nella scuola sta succedendo quello che è successo anche nel mio ospedale, e in altri, nel momento dell'emergenza: avevamo delle indicazioni, e delle difficoltà e complicazioni riguardo alle risorse e al personale. - continua - Già quando alla fine del lockdown si diceva 'andiamo al bar', sembrava che all'inizio ci si dovesse vestire come un chirurgo per un'operazione a cuore aperto. Poi abbiamo capito che si può andare con attenzione e buonsenso". Allo stesso modo per le scuole "ci sono indicazioni del Comitato tecnico scientifico che sono il meglio. Si tratterà non di improvvisare, ma di cercare in un periodo breve di trovare soluzioni nella realtà che permettano di abbassare il rischio".

L'obbiettivo per i prossimi mesi è quello di ridurre i focolai locali attraverso azioni tempestive di contenimento: "La capacità dei laboratori alle prese con i test per Covid-19 è sotto stress imponente. - spiega il virologo - Credo che l'elemento determinante è riuscire a monitorare ogni focolaio. Però dobbiamo far sì che questi focolai non siano eccessivi, perché la capacità laboratoristica è finita. I focolai, e l'azione di contenimento di questi casi, sono la scommessa del prossimo futuro, considerando anche l'arrivo dell'influenza. Io rimango ottimista sul fatto che una seconda ondata non arriverà, ma dobbiamo lavorare come se ci dovesse essere e attrezzarci al meglio".

Su internet più di un sito offre consigli su come abbassare la febbre per sfangare i controlli agli imbarchi. Oltre ai classici farmaci (dalla tachipirina all'aspirina) e agli impacchi ghiacciati, ci sono pagine che suggeriscono doccia o bagno tiepido, tisane calde con piante medicinali che stimolino la sudorazione con l'effetto di ridurre la temperatura corporea, ma anche rimedi più fantasiosi che chiamano in causa ingredienti casalinghi dall'aceto alle patate, fino all'aglio. Ma in tempi di pandemia, nascondere la febbre "è un gioco rischioso", ammonisce il virologo. Dunque, rivolge un appello accorato ai giovani: "È ovvio che tecnicamente funziona come 'fregatura' - conclude Pregliasco -.

La tachipirina ha effetto antipiretico e il ghiaccio sulla fronte garantisce ulteriormente. Non ho avuto segnalazioni di episodi simili, ma diciamo che si possono immaginare questi tentativi. Ma sono trucchetti che non servono".

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