Vita da cavia. Dopo lo scandalo delle emissioni dei motori diesl testati in Germania sugli esseri umani si sono nuovamente accesi i riflettori su chi per soldi si sottopone a test ed esperimenti rischiando a volte la salute. Uno di loro, Giulio Zampini, 33 anni, ha deciso di raccontare la sua esperienza. "Sapevo che erano previsti rimborsi ma non conoscevo le cifre, mi sembrava però che non ci fosse nulla di gravoso o pericoloso e quindi mi sono detto: perché no? Avevo 25 anni. Oggi ne ho 33 e partecipo ancora come volontario alle sperimentazioni. Non può essere un lavoro, non paga abbastanza, ma è un valido extra. In una sola sperimentazione ho guadagnato fino a 2600 euro", spiega al Messaggero.
Una scelta quella di Giulio che a quanto pare non creato particolari problemi in famiglia. I genitori hanno appoggiato la sua scelta senza far molti problemi come lui stesso racconta: "La famiglia non mi ha ostacolato, mi ha solo invitato a parlare con il medico per assicurarmi che non fosse una cosa rischiosa. In media mi chiamano una volta l'anno. Ho rifiutato solo due volte: una perché si chiedeva la disponibilità per venti giorni, dalle 8 alle 10, e il rimborso non giustificava il disturbo, un'altra perché sarei dovuto rimanere nella struttura 15 giorni e visto che sto bene e posso evitarlo ho detto no". Infine è inevitabile un commento sul fenomeno che ha investito i marchi tedeschi come la Volkswagen: "'è tanta ipocrisia.
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