Le vittime di abusi contro il papa: "Solo parole"

Alcune associazioni che riuniscono le vittime di pedofilia non hanno rilasciato commenti positivi dopo il summit sugli abusi del Vaticano

Le vittime di abusi contro il papa: "Solo parole"

Il summit sugli abusi ai danni dei minori e degli adulti vulnerabili non sembra trovare il placet di alcune delle vittime coinvolte.

Papa Francesco, questa mattina, ha tuonato, chiedendo che la pedofilia venga cancellata per sempre dalla faccia della terra. Ha chiesto uno sforzo comune a tutte le istituzioni. La Chiesa cattolica intende rendere giustizia a coloro che sono stati costretti a subire violenze. Specie quando questi episodi interessano ambienti ecclesiastici. Ma quello che il papa ha in mente per prevenire il fenomeno, per esempio l'estensione del concetto di minore fino ai quattordici anni, non sembra bastare.

Almeno una delle associazioni che riuniscono queste persone non ha rilasciato commenti soddisfatti. "Endy of Clergy Abuse", questa la sigla in questione, era rappresentata in piazza San Pietro nel corso di questi quattro giorni. A riportare la reazione, tra gli altri, è stato il Corriere della Sera. Quelle del pontefice argentino, stando alle dichiarazioni rilasciate, sono viste come "parole". Non ci sarebbe concretezza, insomma, nell'azione del Santo Padre, che dovrà pure affrontare - magari - la questione sollevata dal cardinale Marx, cioè la presunta sparizione dei dossier riguardanti i responsabili consacrati.

Viene segnalata sia la "rabbia" sia la "grande delusione". E questo perché le vittime, con ogni probabilità, avrebbero voluto una vera e propria svolta pragmatica. Quella che dal Vaticano potrebbe non arrivare. Il velo posto sugli scandali relativi alla pedofilia, per farla breve, sarebbe lungi dall'essere sollevato una volta per tutte. Ci saranno dei tempi tecnici, tramite i quali sarà possibile comprendere quali disposizioni adotterà la Santa Sede per contrastare la piaga.

Il "Sinodo straordinario" sulla prevenzione darà i suoi effetti nel tempo, quando la discussione lascerà spazio all'approvazione delle normative.

Vale pure la pena sottolineare come questo problema abbia fatto la sua comparsa in tempi relativamente recenti: prima degli ultimi anni di pontificato di Giovanni Paolo II, il dramma degli abusi non era sul tavolo delle questioni urgenti. Poi sono arrivati Benedetto XVI e Papa Francesco, che hanno fatto della "tolleranza zero" una linea non discutibile.

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