Voleva uscire a pranzo con delle amiche, interrompendo il digiuno imposto dall'osservanza del Ramadan, il mese sacro dei musulmani.
Per questo desiderio una ragazza tunisina è stata aggredita e minacciata di morte dal fratello a Busto Arsizio, in provincia di Varese. La 21enne maghrebina voleva solo andare a mangiare qualcosa con le amiche, ma il fratello proprio non poteva sopportarlo: l'islam infatti impone l'astinenza da cibi, bevande, fumo e rapporti sessuali per un mese all'anno, dall'alba al tramonto.
Così, pur di impedire alla sorella di uscire di casa, l'uomo l'ha riempita di schiaffi e insulti, arrivando a puntarle alla gola una spada giapponese, la cosiddetta "katana": se avesse interrotto il digiuno, era la minaccia, la avrebbe uccisa.
La sorella è riuscita a scappare anche grazie all'intervento della madre e a chiamare il 112.
I carabinieri subito accorsi hanno immobilizzato il tunisino, portandolo subito in carcere: l'accusa, racconta tra gli altri il sito locale VareseNews, è quella di maltrattamenti, lesioni personali e minaccia aggravata. Al momento del fermo è emerso anche che l'uomo aveva già alcuni precedenti per reati contro la persona e spaccio.La donna è stata trasportata al pronto soccorso, da cui è stata dimessa con alcuni giorni di prognosi.
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