Anche il Comune di Volterra si unisce all'ormai lunga lista di città che hanno revocato la concessione della cittadinanza onoraria a Benito Mussolini.
Sopratutto negli anni Venti furono molte le amministrazioni comunali di tutta Italia che si affrettarono a concedere questo onore all'allora capo del governo in segno di omaggio e di adesione al regime fascista. Col tempo però, caduto il fascismo, in molti dimenticarono quei provvedimenti amministrativi e ancora oggi, a oltre settant'anni dalla fine della guerra, il Duce rimane cittadino onorario di molte città.
E sono diverse le amministrazioni che decidono di revocare quel provvedimento, ritenendo che Mussolini poco o nulla abbia fatto per meritarlo. Il Consiglio comunale di Volterra ha votato così per la revoca, accogliendo la proposta avanzata dal sindaco Marco Buselli oltre un mese fa.
"Abbiamo fatto una ricerca accurata - aveva spiegato il primo cittadino - negli atti dei Consigli comunali dal dopoguerra in poi, e nell'archivio comunale post-unitario, grazie a Silvia Trovato, senza trovare tracce dell'avvenuta revoca della cittadinanza onoraria volterrana conferita al Duce dal Consiglio comunale della Città di Volterra nel 1924. Mussolini non può restare, assieme a chi invece se lo è meritato, cittadino onorario della nostra città".
"Con Volterra, negli ultimi mesi anche Mantova, Torino, Rho, Crema e Pisa avevano revocato l'onore concesso al Duce. A fare eccezione, invece, il caso di Bergamo, dove il sindaco Pd Giorgio Gori si era opposto al ritiro.
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