È appena di lunedì sera la notizia del 5°decesso in Veneto, su 105 casi di contagio confermati, di un paziente colpito dal virus West Nile. Si tratta di una donna di 91 anni, ricoverata da giorni.
Ora però iniziano ad arrivare notizie preoccupanti anche dal Friuli Venezia Giulia e dall’Emilia Romagna, che confermano come il fenomeno stia iniziando a diffondersi rapidamente, anche al di fuori di quelli che si ritenevano essere i suoi confini.
Dall’Emilia Romagna arriva la conferma di due morti, che è stata attestata da fonti sanitarie ufficiali. La prima una donna ferrarese di 88 anni, già indebolita da patologie pregresse: ricoverata da fine luglio presso l’ospedale Sant’Anna di Cona, è spirata nella notte.
Il secondo caso arriva invece dalla provincia di Ravenna. Si tratta di un 85enne, affetto da altre patologie, deceduto a causa degli effetti devastanti del virus West Nile. Ricoverato per questo nella Rianimazione dell’ospedale di Lugo, le sue condizioni di salute si sono aggravate rapidamente negli ultimi giorni, fino a portarlo alla morte.
Ci sono le prime segnalazioni di contagio anche in Friuli, per la precisione a Udine.
Il primo caso è quello di un 34enne che si era presentato al pronto soccorso, lo scorso 5 luglio, con dei sintomi che avevano fatto allarmare immediatamente i medici. Solo ieri la conferma da parte del personale sanitario, dopo un lungo processo di analisi di laboratorio svolte a Trieste: si tratta del primo episodio di virus West Nile nella regione. La vittima, tra l’altro, non aveva partecipato ad alcun viaggio di recente, né si era allontanato da Udine, elemento che dovrebbe comprovare il fatto che il contagio sia avvenuto proprio in città. Il 34enne è stato ricoverato nella clinica per malattie infettive dell’Asuiud, a causa di una meningite e di una paralisi del nervo facciale. Come spiegato dal direttore della clinica Matteo Bassetti, le analisi non avevano chiarito da subito la situazione, rivelando solo la positività alle immunoglobuline M, gli anticorpi prodotti dopo una generica infezione. Per comprendere che si trattasse di contagio da virus West Nile si è dovuto attendere l’esito di altre verifiche più approfondite, svolte dall’istituto di Igiene di Trieste.
Il secondo caso è quello di una 15enne, che si era recata al centro malattie infettive della stessa clinica per accertamenti circa le sue condizioni di salute, minate da una brutta influenza contratta durante una breve vacanza a Jesolo (Venezia).
Fortunatamente la giovane è stata accorta, e si è riusciti così ad individuare un nuovo caso di contagio.La preoccupazione che anche in Friuli possano esserci ben più dei sopra citati due episodi è alta, dato che ben l’80% dei casi in cui il virus colpisce non fa registrare sintomi evidenti.
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