Nell’era di internet e di Whatsapp può capitare che un genitore decida di querelarne un altro per diffamazione aggravata nei confronti del figlio 11enne. Tutto è avvenuto per una foto del ragazzino che lo mostra mentre alza il dito medio in classe. Certo non una bella immagine, ma la cosa sarebbe finita lì se un padre non avesse deciso di postare l’immagine sulla chat di classe dei genitori su Whatsapp, con tanto di commento: “Bel gesto per un bambino di 11 anni”. Apriti cielo. Dopo un’accesa discussione tra genitori è scattata la denuncia. Ma andiamo per ordine.
Da una foto alla denuncia
Secondo quanto riportato da il Resto del Carlino, tutto avrebbe avuto inizio una decina di giorni fa a Bologna, quando nella chat dei genitori di alunni frequentanti la prima media, è stata messa una foto del ragazzo che compie l’infausto gesto. Come si intuisce osservando lo sfondo, il protagonista si trova in classe, durante una lezione. In torto forse anche il fotografo che non avrebbe dovuto tenere il cellulare acceso in aula. O almeno questo è il divieto in molte scuole. Fatto sta che la foto in questione prima viene scambiata tra gli alunni e poi arriva anche al genitore che decide di postarla nella chat degli adulti, corredata da commento.
La foto non può essere rimossa da Whatsapp
Appena la madre del ragazzino si accorge che quello immortalato è il proprio figlio, chiede immediatamente che la foto venga rimossa, in quanto nessuno ha il diritto di far girare immagini di minorenni senza averne avuto il permesso. La donna trova diverse mamme al suo fianco, ma non il genitore accusatore che si rifiuta di farlo adducendo che si trova su una chat privata. E che la madre farebbe meglio ad arrabbiarsi con il figlio. Dopo aver accomunato il comportamento della madre a quello dell’undicenne, il genitore è uscito dalla chat, abbandonando per sempre il gruppo virtuale. Anche volendo, la foto ormai non può più essere rimossa, sia perché colui che l’ha postata non fa più parte della chat, sia perché è passato il periodo in cui è possibile farlo.
I genitori del ragazzo immortalato hanno più volte cercato di chiamare l’altro padre, che non ha mai risposto, e alla fine si sono visti i loro numeri telefonici bloccati definitivamente. A questo punto hanno deciso di passare alle vie legali e denunciare l’uomo per diffamazione aggravata nei confronti di un minore, su una chat con oltre trenta adulti iscritti.
Matteo Murgo, il legale della famiglia del ragazzo in foto, ha sottolineato che “questo dei cellulari utilizzati con leggerezza in classe da ragazzini molto giovani, è un problema diffuso. I miei clienti sono pronti a costituirsi parte civile in un eventuale processo, chiedendo il risarcimento dei danni morali e materiali subiti”. Il fascicolo è ora sul tavolo della procura.- dal lunedì al venerdì dalle ore 10:00 alle ore 20:00
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