Roma, sulle zone a luci rosse il municipio chiede un referendum

All'Eur bisogna vedere cosa succederà a riflettori spenti, dice il presidente. "I bambini non possono giocare tra i profilattici usati"

Roma, sulle zone a luci rosse il municipio chiede un referendum

La proposta di creare delle zone "a luci rosse" a Roma, dove regolamentare il lavoro delle prostitute, è ancora in piedi. La prefettura è contraria e ha già detto che l'iniziativa sarebbe al di fuori della legalità, ma il preisente del IX Municipio, Andrea Santoro (Pd), è convinto della bontà dell'idea.

Lo ha detto al Corriere della sera, spiegando che se si vuole salvare l'Eur dalla crisi serve coraggio e che tra "cantieri fermi e promesse mai mantenute" il rischio è che il quartiere muoia. In una zona dove lo sfruttamento della prostituzione è un problema grave, qualcosa nell'ultimo periodo è cambiato, ma Santoro pensa che "quando si spegneranno i riflettori" il rischio è che tutto torni com'era prima.

Un passo indietro che Santoro non vuole e contro cui promette di interpellare tutti gli abitanti del quartiere. "L'appuntamento è per giovedì, per parlare di quanto dovrà ancora accadere".

E l'ipotesi è quella di indire un referendum, per capire cosa voglia davvero la cittadinanza, "nelle prossime settimane". Perché, su questo non ha dubbi: "È intollerabile che i bambini si ritrovino a giocare in strade coperte di profilattici usati".

Commenti
Disclaimer
I commenti saranno accettati:
  • dal lunedì al venerdì dalle ore 10:00 alle ore 20:00
  • sabato, domenica e festivi dalle ore 10:00 alle ore 18:00.
Accedi
ilGiornale.it Logo Ricarica