Roma - "Dalle informazioni che abbiamo, confermo la presenza di un testimone del pestaggio di Stefano Cucchi nella cella di sicurezza del palazzo di giustizia a Roma. Si tratta di un detenuto". Lo ha detto l’avvocato della famiglia Cucchi, Fabio Anselmo. L’avvocato ha precisato di attendersi come imminente l’istanza di riesumazione del cadavere per svolgere una nuova autopsia. Su cosa abbia visto il testimone l’avvocato non si sbilancia. "Sappiamo cosa ha visto il testimone, chi sono le persone coinvolte. Ma in questo momento non possiamo dire di più".
La polemica con Giovanardi "Condivido molte delle affermazioni di Carlo Giovanardi". Ha detto ancora Anselmo. "Ciò che mi preme precisare - ha spiegato il legale - è che nelle cartelle cliniche emerge come Stefano abbia rifiutato cibo e acqua perché voleva parlare con il suo avvocato e con una volontaria di una comunità terapeutica dove voleva rientrare, oltre che con suo cognato.
Che fosse un tossicodipendente con grossi problemi di droga come ha detto Giovanardi è vero - ha aggiunto Anselmo -, ma è evidente come i molteplici traumi alla colonna vertebrale abbiano debilitato il fisico fino al decesso di Stefano. Credo che la configurabilità dell’omicidio preterintenzionale è fuori discussione".- dal lunedì al venerdì dalle ore 10:00 alle ore 20:00
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