Glocal, social e più sano. Ecco il bar del 2035

Una tavola rotonda svoltasi a Madrid in occasione del World’s Fofty Best Bars con nove professionisti del settore ha delineato le sfide della mixology per i prossimi dieci anni. Un settore tra i più dinamici dell’ospitalità nel quale emergeranno i locali che sapranno conciliare internazionalità e localismo, che sapranno valorizzare il personale, che sapranno accontentare i clienti più moderati

Glocal, social e più sano. Ecco il bar del 2035
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Glocalizzazione, moderazione, equilibrio tra vita privata e lavoro e social media. Sono le quattro sfide per i bar italiani dei prossimi dieci anni, così come sono elencati nello studio “I Bar nel 2035: Insight dai Leader”, realizzato da Cga by Niq e Sip by Pernod Ricard, piattaforma di advocacy per il commercio globale, raccogliendo le visioni di nove tra i più influenti professionisti del settore, raccolte nel corso di un’esclusiva tavola rotonda tenutasi a Madrid nell’ambito delle celebrazioni dei World’s Fifty Best Bars.

Un aspetto fondamentale emerso durante la discussione è la crescente richiesta di esperienze che combinano il meglio dei marchi internazionali con l’autenticità del locale. Oggi i consumatori sono sempre più attratti da proposte che uniscono la globalizzazione dei marchi alla valorizzazione dei prodotti locali. Secondo il report, circa il 24 per cento degli acquirenti globali considera ora più rilevante rispetto a un anno fa che le bevande consumate provengano dal proprio paese. Questo fenomeno si intreccia con l'attenzione crescente verso la sostenibilità, che spinge il mercato verso scelte più locali. Remy Savage, direttore creativo di Le Syndicat, ha sottolineato che i bar che sapranno integrarsi nel paesaggio culturale di un luogo avranno un vantaggio significativo.

Oltre alle opportunità, il rapporto ha esaminato le sfide legate alla gestione delle risorse umane, un tema cruciale per il successo del bar. Le problematiche legate all'assunzione, alla fidelizzazione, alla motivazione e al benessere del personale sono ormai prioritarie. Il Global Bartender Report di CGA by NIQ rivela che il 72 per cento dei baristi prevede di rimanere nel settore, ma quasi la metà del personale (il 46 per cento) sta cercando un migliore equilibrio tra vita privata e lavoro. Indra Kantono, cofondatore di Jigger & Pony Group, ha sottolineato come la creazione di un ambiente di lavoro positivo sia fondamentale per attrarre e mantenere talenti, nonché per garantire il benessere psicologico delle persone.

Un altro tema centrale della discussione è stato l'impatto dei social media sul comportamento dei consumatori. Le piattaforme digitali stanno trasformando il modo in cui i bar comunicano con il pubblico, influenzando le decisioni d’acquisto. Secondo i dati di Cga by Niq, il 72 per cento dei clienti ha visitato un bar dopo aver visto sui social media, mentre il 66 per cento ha acquistato un prodotto che aveva scoperto online. Questo dimostra quanto gli influencer ei contenuti digitali stanno influenzando le abitudini di consumo. Danil Nevsky, fondatore di Indie Bartender, ha osservato che molti degli influencer più seguiti sui social sono sconosciuti ai professionisti del settore, ma hanno un impatto maggiore su quanto si pensi.

Un’altra tendenza emergente riguarda la crescente domanda di moderazione nell’assunzione di alcol. Secondo il rapporto, il 32 per cento dei consumatori afferma di voler ridurre l’assunzione di alcol, ma ciò non implica la rinuncia alle esperienze fuori casa. Anzi, la ricerca di bevande di alta qualità, sia alcoliche che analcoliche, è in crescita. I bar stanno rispondendo a questa domanda con un'offerta di alternative premium che rispondono alla ricerca di un consumo più moderato. “Le alternative senza alcol e quelle più leggere sono un’ottima opzione nei bar”, garantisce Remy Savage, direttore creativo di Le Sydnicat e La Commune e vincitore del titolo di miglior bartender internazionale dell'anno.

Il report ha anche tracciato un quadro delle tendenze che continueranno a influenzare il settore nei prossimi anni. Si prevede un crescente interesse per cocktail semplici e sobri, che puntano sulla qualità e sul buon rapporto qualità-prezzo. Inoltre, l’industria sta assistendo a un aumento della disponibilità di bevande con effetti sul miglioramento dell’umore, come quelle a base di nootropi e CBD. Un altro aspetto chiave per i prossimi anni sarà la capacità delle imprese di adattarsi rapidamente ai cambiamenti, sia a livello economico che sociale, in un mondo caratterizzato da incertezze come recessioni, crisi globali e inflazione.

Dylan Battick, Consumer Research Manager di Cga by Niq, ha commentato che il settore dei bar è uno dei più dinamici dell’ospitalità globale, ma i gestori devono essere agili e capaci di seguire i trend emergenti. La collaborazione tra baristi, aziende e fornitori diventerà essenziale per affrontare le sfide e cogliere le opportunità del mercato.

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