Magliette Lgbt e pro-Pride per bambini: è bufera su Target negli Usa

La catena Target è stata costretta a ritirare alcuni vestiti per bambini lanciati in occasione del mese del Pride e dell'orgoglio Lgbt: e la società ha perso 10 miliardi di dollari in pochi giorni

Magliette Lgbt e pro-Pride per bambini: è bufera su Target negli Usa
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Bruciati 10 miliardi di dollari in dieci giorni. Target, la società di vendita al dettaglio con sede a Minneapolis, Minnesota, settimo più importante rivenditore negli Stati Uniti con 2000 negozi su tutto il territorio nazionale, è crollata sul mercato azionario a causa della campagna di boicottaggio dei conservatori per via della linea di abbigliamento per bambini a tema "Pride", lanciata in occasione del Pride Month, il mese dell'orgoglio Lgbt. Soltanto una settimana fa Target godeva di un valore azionario di 160,96 dollari per azione, ma a seguito degli appelli a boicottare l'azienda con sede a Minneapolis il suo valore è crollato e ha chiuso venerdì a 138,93 dollari per azione. Target ha così annunciato che avrebbe rimosso gli articoli dagli scaffali o spostati nel retro dei negozi, pur senza specificare quali. Tra quelli che hanno attirato maggiore attenzione c'erano i costumi da bagno "truck friendly" che consentono alle persone transgender che non hanno subito operazioni di cambio di sesso di nascondere i propri genitali, così come l'abbigliamento per bambini a tema arcobaleno. "Trans People Will Always Exist" riporta ad esempio una scritta stampata su una delle t-shirt della collezione Pride.

Targetr fa marcia indietro

Tra gli articoli che hanno maggiormente attirato la rabbia dei clienti conservatori e degli attivisti, riferisce l'Associated Press, ci sono quelli ideati da Abprallen, una società con sede a Londra che progetta e vende abbigliamento e accessori Lgbtq a tema occulto e satanico. "Da quando abbiamo introdotto la collezione di quest'anno, abbiamo subito minacce che hanno influito sul senso di sicurezza e benessere dei membri del nostro team durante il lavoro", ha affermato Target in una dichiarazione. "Date queste circostanze instabili, stiamo apportando modifiche ai nostri piani, inclusa la rimozione di elementi che sono stati al centro del comportamento conflittuale più significativo". Target è accusato dall'opinione pubblica conservatrice di aver sposato, così come molti altri marchi, il "capitalismo arcobaleno" e l'ideologia woke, piombando così nel mezzo della guerra culturale americana che polarizza il dibattito sulle questioni dei diritti Lgbtq e dell'identità, in generale. Sui social media si sono diffuse anche notize false e non confermate - poi rivelatisi del tutto infondate - circa la presenza di costumi da bagno per bambini transgender o gender fluid: un portavoce dell'azienda ha confermato all'Associated Press che questi costumi da bagno riguardano solo taglie per adulti.

Il caso Bud Light e l'influencer trans

La protesta contro Target ricorda da vicino il caso Bud Light. L'azienda produttrice di birra è infatti finita nella bufera per la collaborazione con l'influecer transgender Dylan Mulvaney quando quest'ultima ha annunciato la partnership in una serie di video postati sui social media durante il fine settimana in concomitanza con il torneo Ncaa March Madness. L'influencer si è inoltre vantata del fatto che la società di birra le aveva inviato una lattina con il suo volto stampato sopra: parole, tuttavia, che sono state oggetto di molte critiche sui social, con alcuni che hanno accusato Bud Light di fare "propaganda di genere". Il commentatore conservatore John Cardillo ha suggerito alle aziende produttrici di birra di guardare più da vicino i dati demografici dei loro consumatori, invece di ascoltare i loro "team woke sballati".

Ma la reazione più appariscente - per usare un eufemismo - è stata quella della celebre rockstar Kid Rock, il quale ha pubblicato un video sui social dove lo si vede sparare con una pistola automatica alla lattine di Bud per inviare un messaggio "chiaro "e "diretto" all'azienda.

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