"Minerali cruciali per la vita": cosa svelano i frammenti dell'asteroide Bennu

Sono arrivati sulla Terra, tramite la capsula rilasciata dalla sonda Osiris-Rex, preziosissimi campioni prelevati sulla superficie dell'asteroide Bennu. Un materiale così antico da poter svelare le origini del nostro sistema planetario

La capsula appena arrivata sulla terra, della sonda Osiris-Rex, che contiene preziosi campioni fossili raccolti sull'asteroide Bennu
La capsula appena arrivata sulla terra, della sonda Osiris-Rex, che contiene preziosi campioni fossili raccolti sull'asteroide Bennu
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Potrebbero raccontare molte cose sull'origine del nostro sistema planetario, i 250 grammi di campioni di un fossile del Sistema Solare, così antico da svelare molti segreti dell'universo. "Portatori di vita", come sono stati definiti dagli esperti, questi sono ricchi di minerali a base di carbonio, ingrediente fondamentale per le molecole della vita, come è emerso da ben sette articoli pubblicati nel marzo scorso su Nature.

L'arrivo sulla terra

A farli arrivare sulla Terra, è stata la capsula rilasciata dalla sonda Osiris-Rex della Nasa. I campioni sono i più grandi a essere arrivati sulla Terra dai tempi delle missioni Apollo sulla Luna e i terzi prelevati da un asteroide, dopo quelli consegnati nel 2010 e nel 2020 dalle missioni giapponesi Hayabusa1 e Hayabusa2.

"È una capsula del tempo", hanno commentato soddisfatti gli esperti della Nasa, parlando di questi fossili che appartengono ad un asteroide di una delle famiglie più primitive, quella della 'condriti carbonacee' (che sono in assoluto le meteoriti più interessanti dal punto di vista scientifico. Sono infatti costituite dal materiale più antico ed incontaminato che si conosca, la loro composizione chimica assomiglia a quella della nebulosa solare più di qualsiasi altra categoria di condriti, ndr).

Il commento di Brian May e l'entusiasmo della Nasa

"È una vera star", ha commentato il chitarrista dei Queen Brian May, che ha un dottorato di ricerca in astrofisica, conseguito all'Imperial College London nel 2007. Grande soddisfazione anche per la Nasa attraverso le parole dell'amministratore Bill Nelson: "questa missione dimostra che la Nasa fa grandi cose. Cose che ci ispirano, cose che ci uniscono, cose che dimostrano che nulla è fuori dalla nostra portata".

Una soddisfazione anche Italiana

In questo incredibile risultato una parte del merito ce l'ha anche il nosto Paese che ha realizzato una speciale 'bussola', che è un sensore di assetto stellare, costruito in Italia da Leonardo. La sonda Osiris Rex è stata lanciata l'8 settembre 2016 ed è entrata in orbita intorno a Bennu nell'agosto 2018 e per due anni ha rilevato dati e misure sulla superficie dell'asteroide. Nel 2020 è poi atterrata e ha raccolto alcuni campioni dal suolo, quelli che ora sono arrivati sulla Terra.

Il viaggio di rientro è iniziato nel 2021 e in oltre due anni sono stati percorsi 101.000 chilometri. La sonda ha poi rilasciato la capsula che ha proseguito da sola il suo viaggio verso il deserto dello Utah, dove si trova la base Uttr (Utah Test and Training Range) del ministero della Difesa degli Stati Uniti. Per rientrare nell'atmosfera terrestre, ha viaggiato alla velocità di 43mila chilometri orari sopportando temperature altissime grazie ad uno speciale guscio, progettato proprio per resistere a situazioni estreme.

La discesa è avvenuta tramite l'apertura di un primo paracadute che ha rallentato la corsa per permettere al secondo, il principale, di portare la capsula ad una velocità di circa 17 chilometri orario, permettendo in questo modo un atterraggio senza danni.

Il recupero dei campioni

Si apre ora la fase più delicata quella del recupero dei campioni che hanno bisogno di speciali accortezze per non essere contaminati dall'ambiente esterno, cosa che inficerebbe le successive analisi. Questa fase partirà non prima del 26 settembre, tempo necessario affinchè vengano compiuti tutti i controlli di sicurezza per una missione da oltre un miliardo di dollari.

La capsula verrà poi trasportata con un aereo a Houston, nello Johnson Space Center della Nasa. Da qui i campioni partiranno per diversi centri di ricerca di tutto il mondo. Il 70% dei resterà alla Nasa, presso il Jet Propulsion Laboratory, il 25% sarà condiviso da 200 ricercatori di 35 centri, il 4% sarà donato all'Agenzia spaziale canadese Csa e lo 0,5% a quella giapponese Jaxa.

La sonda pronta per un'altra missione

Mentre sulla terra, si inizia quindi ad analizzare i

campioni, nello spazio la sonda Osiris-Rex, continua il suo lavoro con una nuova missione, la Osiris-Apex, che la vede già in viaggio verso l'asteroide Apophis, che dovrebbe raggiungere nel 2029.

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