Un nuovo approccio, originale, quasi visionario, che punta a catturare l'attenzione dei giovani e a stimolare in loro l'interesse per l'arte. Stiamo parlano di "The Others", la fiera di arte contemporanea organizzata da Roberto Casiraghi (fondatore di Artissima) e che si svolgerà alle Carceri Le Nuove di Torino dall’8 all’11 novembre, in concomitanza con Artissima, la famosa kermess artistica giunta alla 18esima edizione. The Others ha un titolo emblematico che lascia trapelare le intenzioni del suo progenitore, il cui desiderio è quello di rappresentare l'arte da un'altra prospettiva. Si, perchè l'arte non è solo quella fatta da nomi illustri, dai grandi collezionisti che smuovono cifre da capogiro per acquistare le opere; il mondo della creatività è di tutti e per tutti, soprattutto per i giovani. La fiera è fatta proprio per loro, per quella creatività ancora concepita come un valore culturale e non solo in termini commerciali. The Others insomma è una sfida, che ha scelto di abbandonare il dilettantismo manageriale per offrire un nuovo spazio all'arte.
Da dove nasce "The Others"?
L'idea di The others nasce per l'esigenza di far partecipare al mondo dell'arte giovani e giovanissimi, tutti coloro che non hanno ancora la possibilità di avere un "palcoscenico", un trampolino. Dovrebbe essere una sorta di grande "incubatore multimediale" dove si costruiscono opportunità di creatività per tutti.
Come si sviluppa la fiera?
The others è un misto tra una fiera tradizionale, con gallerie che arrivano ed espongono le opere degli artisti che rappresentano da un lato, dall'altro invece esiste una parte altrettanto rilevante dedicata al mondo dei no-profit, delle associazioni e delle fondazioni. Esse avranno uno spazio in cui proporrano le loro iniziative. Alcuni comunque verranno alla fiera non per esporre ma per costruire contatti, valutare opportunità e progetti.
Secondo lei, cosa serve oggi per avvicinare i giovani al mondo dell'arte, come poter stimolare in loro questo interesse?
Credo che sia necessario evitare di mostrare le opere sopratutto in termini commerciali e sottolineare invece l'aspetto culturale di queste. Se tendiamo a decifrare l'arte utilizzando solo un sistema mercantile, parlando di opere da migliaia e milioni di euro, un ragazzo non coglie il fascino dell'opera stessa, ma solo il suo valore economico. Bisogna cercare di fare un percorso inverso.
Di che tipo?
Per esempio noi di The Others abbiamo pensato a un' interessante iniziativa dal titolo ammicante "La mia prima volta" , che coinvolga i giovani collezionisti d'arte tra i 18 e i 35 anni che desiderano acquistare un'opera (che non superi la cifra di 1000 euro) per la primissima volta.
Un giovane individuata l'opera che vorrebbe comprare dovrà fornire una motivazione della sua scelta, quella più convincente verrà premiata: la fiera infatti finanzierà l'acquisto per il 90%. Questo esempio fa capire come The Others si approcci all'arte da una prospettiva nuova e diversa, noi vogliamo infatti aiutare anche i giovani collezionisti non solo gli artisti.
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