«Le storie di guerra richiamano in prima battuta alla mente le divise, le armi e i campi di battaglia, il sangue e la morte. Ma sono anche, in seconda battuta, delle storie d'amore». Così Pamela Giorgi, ha spiegato come è nato il suo libro «Voci dal Fronte 1915 - 1918 (Pegaso Ed), presentato a Roma, al Circolo ufficiali Caserma Pio IX in occasione delle celebrazioni dei 100 anni della Grande Guerra.
«Raccontano - dice l'autrice, primo ricercatore dell'Istituto Nazionale di Documentazione Innovazione e Ricerca Educativa (INDIRE)-di solidarietà, di amicizia, di fiducia, di speranza, di coraggio, di capacità di reagire. Infine, di sentimenti profondi, di affetti familiari e amicali, che seppur lontani e ostacolati dalla guerra, cercavano di tenersi giunti proprio attraverso le parole di una lettera o negli appunti di un diario».
Un pacchetto di lettere del bisnonno, il Vice Commissario di Polizia Ugo Giorgi, l'incredibile coincidenza dei nomi che si ripetono uguali in famiglia dopo generazioni, la curiosità e l'interesse per la storia e per le storie che la popolano: sono gli ingredienti che hanno portato alla realizzazione di un esperimento interessante. Quello di raccontare le vicende dei soldati della Prima guerra mondiale attraverso le loro dirette testimonianze (diari, carteggi, documentazioni varie raccolte negli archivi sparsi nel Paese).
Non il solito saggio, dunque, ma una graphic novel, un romanzo grafico con illustrazioni a cura di Maria Rina Giorgi, per avvicinare soprattutto le giovani generazioni a una storia che, se pur avvenuta appena cento anni fa, sembra ormai lontanissima.
Non si tratta solo di una storia di famiglia perché, spiega ancora la Giorgi, «questa è la prima voce del racconto, quella che mi ha dato la voglia di partire nella mia indagine sui documenti scritti e lasciati da alcuni dei milioni di protagonisti della Grande Guerra, rinvenuti in Archivio Centrale dello Stato, nell'Archivio diaristico di Pieve Santo Stefano e in molti altri luoghi preposti ufficialmente alla conservazione. Sono storie di ragazzi troppo giovani per la trincea e per la morte che hanno voluto lasciare memoria della loro sofferenza al fronte».
Dopo un'emozionante apertura con l'Inno d'Italia cantato da Daniela Martani, singer d'eccezione, l'incontro è stato moderato da Emanuele Mastrangelo, editor de "La Storia in Rete".
Sono intervenuti Alfredo Porcelli (Vice Presidente Associazione Nazionale Autieri - sez.
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