«I capolavori? In Marocco e Sudafrica»

Alessandro Torre è professore ordinario di Diritto pubblico comparato all'Università di Bari «Aldo Moro», dove insegna anche Storia delle istituzioni politiche e Diritto pubblico angloamericano; è membro del consiglio direttivo dell'Aic (Associazione Italiana Costituzionalisti); è presidente del Devolution Club, associazione culturale e di ricerca che promuove il dialogo tra costituzionalisti di diverse nazionalità. Oltre a questo è direttore della collana «Il Monitore Costituzionale» di Liberilibri. Nessuno meglio di lui per fare una chiacchierata sulle Costituzioni.
Partiamo piatti piatti: la nostra è la Costituzione più bella del mondo?
«Insomma, la nostra Costituzione va storicizzata e collocata nella sua epoca. Ha pregi e difetti questa definizione di bellezza mi lascia piuttosto indifferente. Definirla la più bella del mondo è solo una maniera un po' retorica di affrontare la questione. Ogni Costituzione ha in sé degli elementi importanti. Pensiamo, che so, a quanto è poderosa la razionalità della costituzione di Weimar. Ha un'architettura splendida, fallì però, è un grande rimpianto per i costituzionalisti, sbagliarono a costituzionalizzare il sistema elettorale».
In che senso le Costituzioni vanno storicizzate?
«Beh, le faccio un esempio. La Costituzione Corsa di Pasquale Paoli è un tentativo di coniugare le suggestioni illuministiche con quelle del nazionalismo. È un fatto tipico delle costituzioni di quell'epoca. La Costituzione egiziana del 1923 è un tentativo di coniugare suggestioni occidentali con le istanze del nazionalismo arabo e dell'islam. Il costituzionalismo è una storia che si ripete, va capito nei suoi rapporti, non serve costruire icone. Con il Monitore cerchiamo proprio di ricostruire una storia costituzionale».
E i legami tra il passato e il presente sono molteplici...
«Sì, tra i titoli in programma abbiamo il testo dell'Atto di unione anglo-scozzese degli inizi del Settecento visto gli sviluppi politici contemporanei del rapporto tra Scozia e Inghilterra mi pare evidente la sua importanza sulla lunga durata. La storia costituzionale ha radici ben poco indagate».
Ecco e tra le costituzioni contemporanee e vigenti quali sono quelle più interessanti?
«La Costituzione tedesca attualmente vigente è una delle migliori. Scritta nel '49 è stata poi sensibilmente modificata con l'unificazione della Germania. È una delle migliori per quanto riguarda le garanzie, è una grande scommessa storica del popolo tedesco.

Poi a me piace molto la Costituzione sudafricana fatta a metà degli anni '90 è molto avanzata dal punto di vista dei diritti, ha le radici nel Bill of Rights ma poi aggiunge tutti quei diritti di seconda e terza generazione di recente elaborazione. Poi c'è la nuova Costituzione Marocchina, è all'avanguardia soprattutto sui diritti dell'opposizione. Soprattutto visto la situazione e l'area in cui è stata sviluppata. Vedremo l'applicazione...».

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