Dal rigattiere di parole: Affine

Dal rigattiere di parole: Affine

Il latino affinis indicava o la vicinanza dei fondi, o la parentela: è il risultato di ad, vicino, e finis, confine. Nel linguaggio giuridico, a partire da Modestino (III secolo d.C.) diviene la parentela acquisita per via di matrimonio. In altre parole, è affine ciascuno dei parenti di un coniuge rispetto all'altro coniuge, e viceversa (Zingarelli). Più in generale, affine significa prossimo, analogo, simile, attinente, conforme, somigliante. Affinità è vicinanza, rassomiglianza, e assume anche sfumature elevate (le Affinità elettive di Goethe).

La parola latina finis, su cui appoggia tutto questo, in italiano è fine, la cui prima definizione è “quel punto nello spazio e nel tempo ove qualcosa ha termine”.

E da qui il suo ventaglio di significati è ampio: oscillando tra il genere maschile e quello femminile, va da intenzione a conclusione, da morte a esito. Da fine abbiamo anche infinito, voce che in origine indicava, semplicemente, indeterminatezza, e che poi è passata a esprimere una grandiosità quasi trascendente, oltre ogni vincolo di spazio.

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