Verbo antico e, secondo alcuni, scherzoso che significa fuggire rapidamente, in grandissima fretta, allontanarsi precipitosamente; anche svignarsela, darsela a gambe. Lo spulezzo o spuleggio è la fuga “con prestezza e destrezza”, stando al Rigutini e Fanfani (suo l'esempio: “Appena vide il mare in burrasca, spulezzò”). “Volar via come la pula al vento” è l'esempio classico riportato da molti dizionari, tratto da Cornelio Tacito volgarizzato da Bernardo Davanzati. La pula è l'involucro dei chicchi di grano, il cascame della trebbiatura. La “spulatura”, di conseguenza, è l'operazione con cui si liberano della pula i chicchi del grano; essendo materia leggerissima, l'effetto è quello di una nuvola torbida. In Toscana “dare il puleggio” significa(va) mandar via, “pigliar il puleggio”, andarsene (Treccani). Niente a che vedere con il femminile puleggia, che è un altro nome della carrucola e che deriva dal latino polidia, dal greco pòlos, perno.
L'unico meno propenso alla derivazione di spulezzare da pula è il dizionario etimologico del Pianigiani, sempre un po' originale.
Qui si ipotizza che il “fuggire rapidamente e con destrezza come la pulce” derivi appunto dal latino pulex, che all'accusativo fa pulicem; da qui un forse improbabile “ex-pulciare”, passo di avvicinamento per raggiungere l’italiano spulezzare.- dal lunedì al venerdì dalle ore 10:00 alle ore 20:00
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