Dagli Usa miliardi al Pakistan Ma il terrorismo è sempre lì

Gli Stati Uniti sganciano circa un miliardo di dollari l'anno ai militari pachistani per combattere i talebani e il terrorismo. Oltre a elicotteri, sistemi di intercettazione, visori notturni e 150 specialisti dei Berretti verdi che addestrano i soldati di Islamabad nella controguerriglia. Non solo: nei prossimi cinque anni arriveranno altri 7,5 miliardi. Quasi la metà serviranno per progetti civili di grande impatto, come autostrade e centrali elettriche, soprattutto nelle zone tribali, che dovrebbero convincere la popolazione a mollare i talebani.
Un fiume di soldi, che in quasi dieci anni non sono bastati a sradicare il terrorismo e le retrovie pachistane utilizzate dagli insorti per attaccare le truppe della Nato in Afghanistan. Dall'attacco alla metropolitana di Londra all'autobomba cilecca di Times Square, gli attentatori che si ispirano ad Al Qaida continuano a venir addestrati nelle famigerate aree tribali.
Ieri la Banca centrale del Pakistan ha confermato l'incasso di 468 milioni di dollari versati da Washington, per i costi della guerra al terrorismo. Altri 188 milioni erano stati trasferiti la settimana prima. Secondo il New York Times, fino allo scorso anno, il Pentagono ha investito 12 miliardi di dollari nelle forze armate pachistane dall'11 settembre 2001. Gran parte in contanti, ma da quando è arrivato Barack Obama alla Casa Bianca sono aumentate le forniture di armi, tecnologia e istruttori. Tredici milioni di dollari sono stati spesi per sistemi di intercettazione delle comunicazioni talebane. Tecnologia che non è servita a lanciare l'allarme per le telefonate ricevute dal Pakistan da Faisal Shahzad, l'attentatore di New York. Lo scorso luglio il Pentagono ha fornito ai pachistani 200 visori notturni, 600 radio e 9457 giubbotti antiproiettile. Per non parlare dei 10 elicotteri trasporto truppe di fabbricazione russa, Mi-17, richiesti dal generale Ashfaq Parvez Kayani, capo di Stato maggiore pachistano.
Peccato che della valanga di dollari versata ai militari di Islamabad non si sa dove siano finiti molti rivoli. L'ufficio contabilità del Congresso americano ha pubblicato un impietoso rapporto, che riguarda solo il periodo 2004-2007. Oltre 200 milioni di dollari sono stati pagati per il sistema radar difensivo del Pakistan, nonostante i talebani non abbiano forze aeree. Quarantacinque milioni di dollari sarebbero dovuti servire per costruire strade militari e bunker, che in gran parte non si sono visti. Un milione e mezzo di dollari è servito a riparare mezzi della marina, mai impegnati nei combattimenti contro gli insorti.
Gli esperti militari occidentali sono convinti che molto denaro americano sia stato semplicemente deviato dai generali pachistani per armarsi contro l'India.
Anche l'assistenza civile fa acqua. Gli investigatori del Congresso non sono riusciti a scoprire che fine hanno fatto 750 milioni di dollari stanziati per la cooperazione e lo sviluppo nelle aree tribali.
I pachistani si difendono sostenendo che hanno catturato o ucciso un migliaio di terroristi stranieri ricercati. Alcune roccaforti talebane, come la valle di Swat, sono state espugnate con sanguinose offensive. Purtroppo rimangono in piedi i santuari nel Waziristan del nord e in altre zone tribali.


Islamabad vorrebbe di più dagli americani: elicotteri Apache ed i micidiali droni, i velivoli senza piloti armati con un missile teleguidato per gli attacchi mirati. Lo stesso presidente pachistano, Asif Ali Zardari, continua a lamentarsi che la guerra al terrorismo è costata 35 miliardi dollari e ha messo in ginocchio l'economia.
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