Dalla tecnologia automobilistica ai wearable, dai display super sottili alla stampa 3D, l'ampiezza e la profondità dell'innovazione in mostra al CES ogni anno è sempre più multiforme. Una vera e propria babilonia per chi vuole toccare con mano il futuro senza bisogno della macchina del tempo. Per vedere quello che ci aspetta è bastato passare in rassegna gli oltre 240 mila metri quadrati della fiera di Las Vegas, giunta quest'anno alla sua cinquantesima edizione.
Gli espositori accreditati sono stati oltre 3800, ma a dire il vero pochi avevano qualcosa da dire. Infatti gli effetti «wow» sono stati limitati, anche perché sorprendere consumatori e addetti ai lavori è ormai operazione assai difficile. Tuttavia non sono mancate novità degne di nota, soprattutto nel settore dei televisori, tornati ad essere protagonisti dell'elettronica di consumo. A emergere è stata un'accelerazione notevole in fatto di tecnologia e design. Le principali aziende del settore hanno dimostrato che gli schermi possono essere ancora un punto di riferimento per l'intera industria. Ovviamente a tenere banco sono stati i display Oled che hanno raggiunto livelli di sottigliezza straordinari. La nuova serie W7 di LG misura appena 2,5mm di spessore, un record che consente di appendere il televisore al muro come se fosse una carta da parati. Il top di gamma di Sony, chiamato A1, non solo è sottile ma è in grado anche di riprodurre il suono senza bisogno di speaker aggiuntivi. Ma la sorpresa più grande arriva da Samsung che con la sua nuova linea QLED ha dimostrato che si può tranquillamente raggiungere la qualità assoluta anche con un pannello Led, un risultato tutt'altro che banale.
A destare molto interesse sono stati anche i droni che continuano ad alimentare il mercato con tassi di crescita importanti (+46% rispetto all'anno scorso). Quest'anno si è registrato infatti una evoluzione nelle funzionalità e nelle caratteristiche con modalità d'utilizzo sempre più ampie: non solo quelle fotografiche e video destinate ai professionisti, ma anche agli utenti domestici con modelli pensati per i selfie volanti. Tante le applicazioni verticali, dall'agricoltura al mapping tridimensionale, fino alla pesca. A conquistarsi uno spazio sotto i riflettori sono stati anche i robot, specialmente quelli destinati a tenere compagnia in casa e ad assistere le persone anziane. Non c'è dubbio però che sia stata la «casa intelligente» a mostrare segni di brillante vitalità. Gli analisti di Markets and Markets stimano che questo settore possa valere addirittura 120 miliardi di euro entro il 2020, un risultato eccezionale giustificato dalla diffusione capillare di sensori e accessori smart.
Termostati, rilevatori di fumo, videocamere di sorveglianza ma anche elettrodomestici connessi sono pronti a cambiare radicalmente il modo in cui viviamo dentro alle nostre mura domestiche. Ma questa edizione è servita anche a segnalare un allargamento dei confini di smart home con l'arrivo di prodotti non del tutto convenzionali in grado però di risolvere alcuni problemi tangibili, dall'inquinamento indoor alla gestione degli animali domestici. Tantissimi anche i gadget messi in bella mostra durante la kermesse americana.
Molti dei prodotti presentati non vedranno mai la luce e parecchi di quelli che arriveranno negli scaffali dei negozi scompariranno molto rapidamente ma poco importa. L'elemento stimolante è che l'ingegno è sempre in azione e che tutto si può innovare anche se, in alcuni casi, l'utilità è tutta da dimostrare.
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