Daniela Martani: "Aspetto ancora di sapere perchè Alitalia non mi dà l'aspettativa"

Daniela Martani: "Aspetto ancora di sapere perchè Alitalia non mi dà l'aspettativa"

Scusi, signora Martani, prima questione: ma se lei voleva fare la donna di spettacolo, perché si è messa in prima fila con un cappio al collo per riavere un posto di lavoro come hostess?
«Perché non è così. Nei giorni della protesta contro la Cai io ero in strada insieme a tanti colleghi e molti altri avevano il cappio. Non è colpa mia se i fotografi hanno preso me e se quell’immagine è girata su tutti i giornali. In quel momento io difendevo i diritti dei dipendenti dell’Alitalia, anche se non è un peccato sognare di fare un altro lavoro».

Daniela, la hostess più contestata d’Italia, che l’altro ieri sera ha deciso di uscire dalla casa del Grande Fratello sotto minaccia di licenziamento, non recede di un passo. Nonostante sia stata subissata di critiche per essere entrata nel reality pur avendo ottenuto un contratto con la nuova compagnia aerea mentre migliaia di colleghi restavano senza lavoro, ieri ha passato la prima giornata fuori dalla casa di Cinecittà a difendersi. Da oggi comincerà il nuovo mestiere di ospite nei vari programmi che si occupano del Gieffe, prima di tutto Pomeriggio Cinque. Intanto i suoi avvocati (entro il 10 febbraio) risponderanno alle contestazioni della Cai che ha prospettato il licenziamento dopo che non si è presentata su un volo assegnatole.

Dunque, cerchiamo di fare chiarezza: ma lei ha chiesto la cassa integrazione, l’aspettativa o nessuno delle due? In molti l’hanno criticata perché voleva tenersi due retribuzioni...
«Prima di entrare nella casa abbiamo chiesto la cassa integrazione, ma non potevo più rivolgermi ad Alitalia che stava fallendo né a Cai che stava nascendo. Poi, quando ero dentro, i miei legali hanno cercato di ottenere l’aspettativa non retribuita».

Perché non le è stata concessa?
«Non hanno fornito motivazioni».

Magari perché è difficile concedere un’aspettativa quando non si è ancora cominciato a lavorare, dato che il Gieffe è iniziato il giorno prima del battesimo della Cai.
«Ma tra Alitalia e la nuova compagnia c’è continuità: io ho lavorato come hostess per undici anni e penso dunque che fosse mio diritto. E quando ho firmato il contratto, a fine dicembre, non c’era una data precisa di avvio della nuova compagnia».

Non pensa che sarebbe stato più corretto licenziarsi?

«E perché avrei dovuto farlo? Entrare nel reality non mi avrebbe certo garantito un lavoro futuro. Rifiutare invece un posto vero sarebbe stato sì una mancanza di rispetto verso chi non ce l’ha».

Be’, ne avrebbe liberato uno per qualcun altro...
«Non faccio altro che esercitare un mio diritto, che è quello di tutti i lavoratori».

Di nuovo mette i panni della «pasionaria» e trasforma il suo caso personale in una battaglia generale, è sicura che i suoi colleghi siano contenti di averla come portabandiera? «Comunque, dopo che i riflettori sull’Alitalia si erano spenti, il mio caso ha fatto parlare dei molti lavoratori che sono in cassa integrazione o senza lavoro».

Che forse è una priorità maggiore della sua aspettativa...
«Io ho sempre sognato di entrare nel mondo dello spettacolo, ho studiato canto e recitazione, ho fatto tanti provini e lavorato in tv, a 35 anni volevo darmi un’ultima chance. Che male c’è? In quella casa lascio il cuore».

Non teme gli sguardi negativi dei colleghi se e quando tornerà su un aereo?
«Ho ricevuto critiche, ma anche tanti messaggi di solidarietà.

Non tutti la pensano allo stesso modo».

Tenterà di nuovo di fare qualcosa nello spettacolo? C’è già chi scommette che entrerà in politica...
«Per ora penso solo a riprendere servizio come hostess se me lo permetteranno».

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