Danze in Duomo Cossiga attacca Tettamanzi

«Diavolo di un cardinal Tettamanzi!» se ne esce Francesco Cossiga, ex presidente della Repubblica e cattolico. Un calembour, ma dietro il gioco di parole si nasconde un attacco violento all’arcivescovo, colpevole di aver ospitato in Duomo le danze cingalesi durante la messa per gli immigrati officiata nel pomeriggio dell’Epifania, in occasione della Festa dei Popoli. In più, come aggravante, Cossiga aggiunge il no dell’arcivescovo alla messa in latino nella diocesi ambrosiana. «Spero che i milanesi, dopo le voluttuose danze srilankesi nel Duomo (la messa in latino? giammai, è contro lo spirito del Concilio!), non dovranno aspettare la prossima Epifania per assistere, nell’ambito del dialogo cristiano-islamico, all’esibizione di provette danzatrici del ventre!». Passi successivi, secondo Cossiga, potrebbero essere le cubiste e addirittura le spogliarelliste. «E pensare che ce lo avremmo potuto ritrovare Papa!» conclude caustico.
La Curia difende la scelta ecumenica. «Mi stupisce la reazione del Presidente Cossiga - fa sapere il responsabile della comunicazione della diocesi, don Davide Milani -. Chi ha partecipato alla santa Messa in Duomo ha vissuto un’esperienza di preghiera solenne.

È stata un’occasione di preghiera insieme ai numerosissimi migranti presenti a Milano. Anche la danza delle ragazze dello Sry Lanka all’offertorio è stato un modo diverso di pregare tipico di quelle zone, come visto in altre occasioni anche nella basilica di San Pietro».

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