«Darò contributi alle famiglie con più di tre figli»

Il valore della famiglia in Lombardia è fatto indiscutibile. Lo testimoniano gli interventi della Regione Lombardia a favore dei nuclei, dal sostegno per gli affitti e l’acquisto della casa al voucher «di conciliazione» per servizi come asili e baby sitter e fondi per l’istruzione. E non finisce qui, garantisce Roberto Formigoni: «A breve, daremo un voucher a tutte le famiglie che hanno tre e più figli».
Presidente, ancora un contributo per affrontare la crisi economica che sta aggredendo il portafogli domestico dei lombardi?
«I miei uffici e quelli degli assessorati sono già al lavoro. Certo, in tema la competenza è nazionale ma la Regione Lombardia ha fatto una scelta politico-culturale compiuta fin dal 1995 e cioè quella di considerare la famiglia non come soggetto semplicemente da assistere ma come protagonista attivo della società. La famiglia è il soggetto su cui la nostra società si incardina e che deve esser sostenuto, sia come risorsa in sé sia nelle situazioni di difficoltà. Dunque, ecco questo nuovo sforzo a favore di 140mila famiglie lombarde con tre o più figli».
È possibile determinare il valore economico di questo contributo a favore di 140mila famiglie?
«Raschieremo il fondo del barile, ovvero tireremo fuori tutto quanto è possibile offrire alle famiglie. Ancora non è possibile però determinare il valore definito al voucher ma, tranquilli, quando Regione Lombardia prende un impegno lo mantiene».
Quello stesso impegno, presidente Formigoni, sempre innovativo sul piano pratico e politico che Regione Lombardia prende anche con le piccole e medie imprese?
«Giusto per capirci: non aumentiamo di un solo euro nessuna tassa. Anzi, confermiamo gli impegni assunti per gli investimenti. Chiaro? Regione Lombardia mette in campo misure per il sostegno al credito delle piccole e medie imprese favorendole nel rapporto con le banche e offrendo pure dei fondi a garanzia dei prestiti che le imprese vogliono ottenere. E, poi, prevediamo di proseguire anche lo sconto benzina nelle aree di confine, se il Governo introduce quel meccanismo idoneo di sostenibilità che abbiamo proposto».
Scusi, Regione Lombardia sceglie di non usufruire degli ulteriori margini fiscali disponibili per aumentare il proprio gettito?
«Ad esempio, a differenza di altre Regioni non reintroduciamo l’addizionale regionale sul gas metano e riconfermiamo la riduzione dell’addizionale regionale Irpef dello 0,3 per cento per i redditi fino a 15.493 euro introdotta nel 2008. E, ancora, ci prefiggiamo il miglioramento del sistema sanitario e dell’assistenza agli anziani, ai disabili, ai malati terminali e alle persone in difficoltà».
Come dire, la manovra economica-finanziaria del presidente Formigoni è a prova di crisi.
«È una manovra che cade nel contesto di una crisi finanziaria prodotta a livello globale che tende a innescare meccanismi deprimenti anche sull’economia reale della Lombardia, sui soggetti più deboli e i consumatori. Una crisi di fiducia in cui la politica è chiamata a mettersi in discussione per offrire risposte che restituiscano la voglia di rischiare e di intraprendere. Ma l’intervento pubblico è necessario solo se è capace di sostenere la vitalità sociale e imprenditoriale, senza sostituirsi ad essa».


Applausi, presidente, ma riveli il segreto di questa manovra?
«Segreto? Regione Lombardia gode di solidità finanziaria e patrimoniale, come attestato dalle agenzie di rating che le riconoscono la grande affidabilità finanziaria. La razionalizzazione della spesa corrente agevola l’impegno per gli investimenti e nessuna tassa in più».

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