De Magistris ottiene l’immunità anche se non è europarlamentare

De Magistris ottiene l’immunità anche se non è europarlamentare

RomaL’immunità è postuma, stavolta. Il sindaco di Napoli Luigi De Magistris l’ha ottenuta ieri nonostante non sieda più a Strasburgo da cinque mesi. Paradossale, ma vero.
L’italiano più immunizzato della storia della Ue, come è stato più volte definito, l’ex magistrato che in patria si è sempre scagliato contro l’istituto dell’immunità facendone ricorso più di una volta in Europa, incassa un risultato che ha dell’incredibile. Bruxelles ha deciso: salvo. Se non altro dalla querela per diffamazione in questione, una delle tante collezionate dall’ex pm, presentata contro di lui dalla società «Bagnolifutura», un’azienda di Napoli impegnata nelle iniziative di rilancio dell’ex area industriale, accusata dall’attuale sindaco in un comunicato stampa di spreco di denaro pubblico e di commistione con la criminalità.
«De Magistris - osserva l’europarlamentare del Pdl-Ppe Enzo Rivellini - ha ottenuto l’immunità così come avviene con tanti altri parlamentari sia nazionali sia europei che, caso strano, lo stesso De Magistris non disdegna di attaccare». Quindi non solo ha fatto ricorso a una (legittima) scorciatoia, seppur da lui demonizzata, ma l’ha ottenuta quando Bruxelles è ormai un lontano ricordo e lui un (primo) cittadino qualunque. «Il Parlamento - si legge in un comunicato del parlamento europeo - ha stabilito che le accuse mosse da De Magistris erano direttamente collegate al suo ruolo di deputato europeo e ha pertanto deciso di difendere la sua immunità». Infatti, secondo le regole in vigore, l’immunità parlamentare non copre in linea di principio la calunnia, tranne nel caso in cui essa «corrisponda ad una valutazione soggettiva presentante un nesso diretto ed evidente con l’esercizio delle funzioni di parlamentare».
L’immunità è postuma, ma sempre benvenuta per uno che nel corso del suo mandato ha chiesto di avvalersene almeno quattro volte. Per non parlare del legittimo impedimento al quale De Magistris ha fatto ricorso per dribblare i giudizi. Eppure lui, ex magistrato, era abituato ad affermare che ci si difende «nei» e non «dai» processi. Deve aver cambiato idea dopo il bluff dell’inchiesta Why Not, quando ha cominciato a collezionare querele e richieste di risarcimento milionarie come quella di Clemente Mastella, procedimento che De Magistris ha a sua volta bloccato con un’altra richiesta di immunità. Ieri l’Europarlamento lo ha «salvato» da una causa che aveva avuto origine dalla seguente dichiarazione, rilasciata il 3 giugno 2010: «Bagnoli è una pagina vergognosa di commissione tra politica e crimine attorno al denaro pubblico».
L’allora presidente della «Bagnolifutura», Riccardo Marone, querelò, commentando così: «De Magistris adopera le interrogazioni allo stesso modo in cui ha adoperato le inchieste quando era pm».

L’ex pm gli rispose a tono, sostenendo che si sarebbe difeso «alla grande», ribadendo la sua denuncia sulla malapolitica e gli intrecci finanziari con le amministrazioni pubbliche. E poi, con un profetico «mi difenderò nei processi, senza scudi immunitari ad hoc».

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