Decadenza, Pd e governo accelerano. Forza Italia in piazza il 27 novembre

Il governo mette fretta al Senato perché la decadenza non slitti: "La legge di Stabilità può aspettare". Pd e grillini d'accordo. Forza Italia: "È inaccettabile"

Decadenza, Pd e governo accelerano. Forza Italia in piazza il 27 novembre

"Non mi dimetto prima, non ci penso nemmeno. Aspetterò che votino. Che si assumano la responsabilità di una cosa di cui si dovranno vergognare per sempre". A soli quattro giorni dal verdetto sulla decadenza da senatore, in una intervista al Mattino, Silvio Berlusconi alza la posta in gioco e sfida sinistra e governo: "È l’occasione che nella mia buona fede darò a chi voterà. Un’occasione per mettere il filtro della dignità politica a una sentenza irrealistica e condizionata dal desiderio di eliminarmi come ostacolo alla presa del potere da parte della sinistra". Ad oggi il risultato appare scontato. Basta vedere con quanta fretta Partito democratico ed esponenti dell'esecutivo vogliono portare il voto in Aula. "Il calendario lo fa il Senato - ha spiegato il viceministro dell’Economia Stefano Fassina ai microfoni di Omnibus - ma la legge di Stabilità può essere votata anche nei giorni successivi. Non c’è una scadenza necessaria...".

Il governo sta lavorando giorno e notte. Conta di poter rispettar i tempi. Tra questi anche la conferma della decadenza del Cavaliere fissata per mercoledì prossimo. Perché il voto non slitti oltre, il governo è addirittura disposto a prendere una pausa con i lavori sulla legge di Stabilità. Per farla breve, nella scala delle priorità del governo cacciare Berlusconi dal parlamento è più importante delle misure economiche che, da cme va in giro a venderle il premier Enrico Letta, dovrebbero aiutare il Paese a rialzare la testa. Ebbene la ripresa può anche aspettare. Manco a dirlo, Pd e grillini sposano a pieno la linea tracciata da Fassina. Anche il presidente del Senato Grasso ha dato il suo benestare ad aprire una "finestra" nella discussione sulla manovra: "La legge di Stabilità passerà dopo la decadenza". I democrat sono in prima linea per accelerare la pratica. "Il 27 novembre voteremo la decadenza di Berlusconi - ha ribadito Danilo Leva, responsabile Giustizia del Pd - è la conseguenza naturale della condanna definitiva per frode fiscale". Il ripetere come un mantra la data del 27 novembre sembra teso a esorcizzare qualsiasi eventualità di rinvio. Fino a ribaltare la realtà: "La legge di Stabilità e il governo non possono essere ostaggio degli interessi personali del Cavaliere". In realtà, sono gli interessi degli italiani, che ancora non sanno quali e quante tasse saranno partorite dalla manovra del governo Letta, ad essere tenuti in ostaggio dagli interessi personali della sinistra, che non vede l'ora di far fuori il leader di Forza Italia dal parlamento. In questa battaglia possono contare sull'appoggio dei grillini. "Non ci sarà nessuno slittamento - ha assicurato il deputato del M5S, Roberto Fico - non facciamo sconti e facciamo rispettare una legge votata dalle stesse persone che oggi non la vogliono usare".

Sebbene ieri Grasso abbia riferito della calendarizzazione in aula con riferimento al 27 novembre, nell’ultima capigruppo i partiti hanno deciso a maggioranza che i lavori in Aula inizieranno alla conclusione dei lavori in commissione. Quindi, come ha fatto notare anche Paolo Romani, l'iter dovrebbe essere: "Conclusione dei lavori in commissione, passaggio in aula della legge di stabilità e dopo, solo dopo, voto sulla decadenza". "Non accetteremo in alcun caso l’apertura di una finestra all’interno del percorso parlamentare della legge di stabilità", ha avvertito il senatore di Forza Italia che già considera come "una imbarazzante forzatura" la decisione di proseguire anche oggi e domani la discussione in commissione della legge di stabilità, "non essendoci alcuna scadenza imprescindibile legata alla legge stessa", pur di arrivare al voto in aula entro la data del 27. Ad oggi, in commissione, è stato esaminato solo il 10% degli emendamenti. Tanto che il governo stapensando di ricorrere al voto di fiducia, inammissibile per una legge così controversa. "Non accetteremo ulteriori accelerazioni del voto sulla decadenza - ha concluso Romani - un voto già imposto in deroga a tutte le più basilari regole della democrazia". Proprio per questo, mercoledì prossimo (alle 14), Forza Italia manifesterà davanti Palazzo Grazioli contro il voto sulla decadenza.

Di tutta risposta il Pd ha subito chiesto al Comune di Roma di vietare l’utilizzo di via del Plebiscito: "È un luogo assolutamente non adatto per manifestazioni, comporterebbe il caos della viabilità in tutto il centro storico".

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