da Pordenone
Debiti, troppi debiti al punto da non uscirne più e decidere di farla finita. Così, nella notte tra mercoledì e giovedì, Giuliano Modolo, 73 anni, ha ucciso, strangolandoli nel sonno, la moglie Bruna Iovesan, 68 anni, e il figlio Fabio di 39. Poi si è chiuso in bagno e si è impiccato al lavandino con delle stringhe da scarpa.
A scoprire i corpi delle tre persone è stato ieri mattina poco dopo le 10 don Fermo Guerin, direttore della casa di accoglienza Casa Madonna Pellegrina di proprietà della Curia di Pordenone dove la famiglia Modolo aveva trovato sistemazione dallo scorso luglio. Ieri mattina, dopo che il sacerdote ha scoperto i tre cadaveri, sul posto sono arrivati i carabinieri e il personale sanitario del 118, ma per i tre non c’è stato nulla da fare: secondo i primi accertamenti del medico legale la morte risalirebbe alle prime ore del mattino. La famiglia Modolo aveva pagato un solo mese di retta alla Casa Madonna Pellegrina con un assegno circolare risultato scoperto. La coppia si era conosciuta in Belgio e aveva poi deciso di tornare in Italia. Ma sembra che il loro reddito non riuscisse a tenere il passo del gusto per la bella vita del figlio che non avrebbe mai lavorato, ma che aveva una grande passione - secondo quanto ha raccontato un lontano cugino, Alvise Modolo - «per le macchine di lusso che spesso, da quanto raccontava, prendeva a noleggio». Il padre aveva lavorato in una grande azienda metalmeccanica della zona, mentre la madre svolgeva lavoro a ore per un’azienda di pulizie. La morte dei coniugi Modolo è il quarto caso di tragedie familiari in Friuli Venezia Giulia negli ultimi 40 giorni.
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