(...) da una serie di carrozze-cisterna in sosta su cui sta scritto in bella evidenza: «Pericolo! Trasporto acido solforico». Che significa: si rischia il botto, e che botto!, nel momento di maggiore afflusso di gente. Ce nè abbastanza per preoccuparsi. Si preoccupa subito, infatti, lavvocato Anna Paola Castagneto, studio a Rapallo, pendolare per necessità: «Ero in mezzo a una folla, parecchi fumavano - ricorda lavvocato -. Mi sono accorta di quel locomotore che aveva a rimorchio sette vagoni ed era fermo sul binario dove transita la maggior parte dei convogli passeggeri. La scritta sulle fiancate era inquietante, mi è corso un brivido lungo la schiena». Minuti, decine di minuti: il locale per il Levante non arriva, il treno merci con lacido, invece, è sempre lì. «Mi son detta: potrebbe esplodere!» aggiunge Anna Paola Castagneto. Finalmente arriva il «suo» treno, carica e riparte. «Ma dal finestrino - insiste lavvocato - mi accorgo che quel locomotore è sempre lì, al binario 9». Imprudenza, sottovalutazione del rischio? Anna Paola Castagneto non emette sentenze, ma si domanda se «Trenitalia consideri normale che pericolose cisterne vengano fatte arrivare e sostare accanto a un marciapiede gremito, sul quale fra laltro è consentito fumare».
La risposta di Trenitalia, interpellata dal Giornale, è sollecita. A tutto campo: «Premesso che, proprio per ragioni di sicurezza, tutte le merci pericolose dovrebbero viaggiare su rotaia - dichiara lUfficio stampa delle Ferrovie -, è fuor di dubbio che la nostra società metta sistematicamente in atto le misure più idonee per evitare rischi a persone e cose. Nel caso specifico, abbiamo disposto approfonditi accertamenti per verificare se siano state applicate tutte le procedure, estremamente rigide, previste per il trasporto di merci pericolose».
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