Desio, il comune si spacca sull’immondizia

La maggioranza di Desio rischia lo schianto. Contro la spazzatura della Campania. La mondezza di Napoli e provincia ha surriscaldato il dibattito tra le forze del centrodestra che dall’aprile del 2005 governa la città. Ad accendere la miccia Giampiero Mariani, il sindaco, che ha avanzato l’ipotesi di allungare una mano a Bassolino e Pecoraro Scanio. Sufficiente per scatenare le ire della Lega. «Nell’inceneritore, che esiste sul nostro territorio, si potrebbero smaltire – ha dichiarato il primo cittadino – un centinaio di camion d’immondizia. Certo il forno è gestito da un consorzio nel quale noi rappresentiamo il venti per cento mentre la provincia il ventuno». Per il capo della giunta è comunque «necessario capire se la soluzione è possibile sul piano tecnico». Adesso il termovalorizzatore di via Gaetana Agnesi brucia centoventi tonnellate il giorno di spazzatura, anche se l’autorizzazione gli consentirebbe di incenerirne il doppio. «Con questa soluzione la mia intenzione è quella di dimostrare solidarietà, per cercare di normalizzare una situazione che, per quello che abbiamo visto e letto, è diventata insostenibile. È davvero triste vedere i bambini che non possono entrare all’asilo perché davanti agli ingressi ci sono montagne d’immondizia. Si tratta di un’emergenza a prescindere dalle responsabilità politiche che, sia chiaro, sono da imputare ai politici di centrosinistra». D’accordo con Mariani la pattuglia di Alleanza nazionale. «È in gioco l’affidabilità dell’Italia – sottolinea l’assessore Vincenzo Simone -. In tutto il mondo sono girate le immagini di una regione del nostro Paese immersa dal pattume. Concordiamo con il sindaco e se sarà necessario avrà tutto il nostro appoggio».

Rabbiosa la reazione dei seguaci locali di Umberto Bossi: «Non siamo assolutamente d’accordo – ha detto Marina Romanò, assessore all’Ecologia del Carroccio -. Con tutti i soldi che abbiamo mandato in Campania, adesso dobbiamo anche smaltire la loro mondezza».

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