Il 10 giugno si celebra la festa della Marina Militare italiana e quest'anno, nel porto di Civitavecchia (Roma), la cerimonia per questa ricorrenza ha visto anche la consegna delle bandiere di combattimento per i Pattugliatori Polivalenti d'Altura (Ppa) “Thaon di Revel” e “Morosini”, nonché la consegna della medaglia d'oro al merito alla bandiera di nave “Vulcano”, la nuova unità da supporto logistico (Lss – Logistic Support Ship) della marina, per il suo operato in qualità di nave ospedale e di assistenza sanitaria durante la recente crisi di Gaza, e della medaglia d'oro al valore di Marina all'ammiraglio Francesco Ricci per la valorizzazione del Castello Aragonese di Taranto.
La cerimonia ha visto la partecipazione del ministro della Difesa Guido Crosetto, del capo di Stato maggiore della Difesa ammiraglio Giuseppe Cavo Dragone e del capo di Stato maggiore della marina ammiraglio Enrico Credendino, nonché di numerose altre autorità politiche e militari nazionali e internazionali.
La Marina Militare italiana quest'anno ha celebrato la sua festa con una serie di eventi nel porto di Civitavecchia cominciati già sabato 8 giugno: in piazza della Vita è stato istituito il “Villaggio Marina” e il Centro Informativo Mobile della Forza Armata, mentre la sera del 10 ci sarà il concerto della banda musicale della marina. Visitabili, nel corso del fine settimana, anche le numerose navi militari ancorate: nave “Caio Duilio”, “Vulcano”, “San Giorgio”, “Italia”, “Dattilo”, “Morosini”, “Gaeta”, “Galatea” e il sottomarino “Sciré”.
Il 10 giugno è assurto a data simbolica della Marina Militare per l'ardita azione del capitano di corvetta Luigi Rizzo durante la Prima Guerra Mondiale. Passata alla storia come “impresa di Premuda”, quell'azione, condotta da Rizzo al comando di due Mas (Motoscafi Anti Sommergibili) il 10 giugno del 1918, portò all'affondamento della corazzata austro-ungarica “Szent Istvan” (Santo Stefano) nelle acque del mare Adriatico, prevenendo così un'incursione contro il blocco antisommergibili alleato allora posto nel Canale di Otranto.
Rizzo non era nuovo a questo tipo di azione ardimentosa: già l'anno precedente, a dicembre, penetrò nella rada del porto di Trieste (allora base navale austro-ungarica) e affondò la corazzata “Wien”, meritandosi la sua prima medaglia d'oro al valor militare. A febbraio del 1918, insieme a Gabriele d'Annunzio e a Costanzo Ciano, partecipò alla celeberrima “beffa di Buccari” ottenendo una medaglia di bronzo al valor militare, commutata al termine della guerra in medaglia d'argento al valor militare. L'azione di Premuda, però, fu forse il più duro colpo per la marina austro-ungarica in quanto, da quel momento sino alla fine del conflitto, non compì più nessuna operazione navale restando nei propri porti.
Non poteva quindi esserci cornice migliore per consegnare le bandiere di combattimento ai due Ppa della marina e per decorare nave “Vulcano” e l'ammiraglio Ricci. Durante la cerimonia, tenutasi sulla banchina del porto dove erano attraccati “Morosini” e “Thaon di Revel”, nel momento in cui le bandiere di combattimento sono state issate sui due pattugliatori, tra i colpi di cannone sparati da nave “Garibaldi”, una formazione di tre elicotteri della marina, che trasportavano un grande tricolore appeso sotto la fusoliera, ha sorvolato le unità mentre un cacciabombardiere F-35B del gruppo aereo navale ha effettuato un passaggio in velocità al di sopra di essi.
Il ministro Crosetto ha sottolineato come, grazie alla Difesa, “si difendono le democrazie, le libertà e la pace”, aggiungendo che navi e marinai non difendono solo la nostra sicurezza ma anche la nostra economia: ad esempio con la missione europea di protezione del traffico navale nel Mar Rosso (missione Aspides) che attualmente è a comando italiano. I mercantili che transitano per quello specchio d'acqua conteso, infatti, “trasportano merci, trasportano ricchezza, lavoro delle nostre industrie, dei nostri operai, il frutto del nostro ingegno”, senza dimenticare le linee che passano per i fondali marini (gasdotti e cavi di comunicazione) che sono sempre più oggetto di attacchi, perché, come ha ricordato ancora il ministro della Difesa, “le guerre non sono più solo tradizionali ma sono anche guerre ibride”.
Una curiosità. Le bandiere di combattimento delle unità della Marina Militare Italiana vengono donate da associazioni o enti di cittadini, solitamente dall'Anmi (Associazione Nazionale Marinai d'Italia).
Nella fattispecie la bandiera di combattimento di nave “Thaon di Revel” è stata donata dall'Anmi Piemonte mentre quella di nave “Morosini” dall'associazione degli ex allievi della Scuola Navale Militare “Francesco Morosini” di Venezia.- dal lunedì al venerdì dalle ore 10:00 alle ore 20:00
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