La "corsa" alle armi ipersoniche dell'Occidente passa da Australia e Nuova Zelanda

Il programma Aukus e lo sviluppo del missile-drone MkII Aurora potrebbero rappresentare la svolta nella corsa alle armi ipersoniche che preoccupa gli Stati Uniti

La "corsa" alle armi ipersoniche dell'Occidente passa da Australia e Nuova Zelanda
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Nella corsa all'ottenimento e alla ricerca di supremazia nell'impiego delle armi ipersoniche, gli Stati Uniti sembrano essere indietro rispetto a Russia e Cina. Tuttavia, un nuovo accordo sottoscritto dagli Stati Uniti, dal Regno Unito e dall'Australia che prevede l'avanzamento di un progetto basato sull'uso reciproco di impianti per il collaudo di sistemi d'arma ipersonici, la condivisione di informazioni e dati utili al loro sviluppo, e un nuovo programma portato avanti in Nuova Zelanda, sottoposta a minori restrizioni rispetto agli Stati Uniti per la conduzione di test essenziali per lo sviluppo di nuovi sistemi, potrebbero rappresentare una spinta decisiva per il Pentagono e per tutti i suoi alleati dell'Indo-Pacifico.

I progressi nell'ambito del programma Aukus e la piattaforma Mk II Aurora sono la chiave per "rivoluzionare" la corsa agli armamenti ipersonici dell'Occidente. Attraverso l’avanzamento del progetto Hypersonic Flight Test and Experimentation, che mira a ottenere dai test trilaterali nuovi “concetti ipersonici e tecnologie abilitanti critiche” con l'obiettivo di aumentare la “capacità collettiva di sviluppare e fornire tecnologie ipersoniche offensive e difensive”, il Pentagono in primo luogo, ma anche i suoi due alleati dei Five Eyes, puntano a colmare il gap che li separa dalla Federazione Russa, avversario esistenziale degli Stati Uniti, e a confermare una determinata deterrenza nei confronti della Repubblica Popolare Cinese, avversario teorico di Australia, Nuova Zelanda e, di conseguenza, Regno Unito, in uno scenario già contemplato dagli analisti che vede queste due potenze dell'Anglosfera come attori essenziali del "contenimento militare della Cina".

Non stupisce dunque l'impegno registrato dalla realtà neozelandese che sta portando avanti i test per il sistema missile-drone Mk II Aurora. "Aurora è diventato il vettore con il più alto tasso di salita mai costruito. Ora la porta è spalancata affinché Aurora diventi il più alto e veloce del mondo" hanno dichiarato i portavoce di gli Dawn Hypersonics, parte di Dawn Aerospace, che hanno concluso i loro 57esimo test in Nuova Zelanda, sottolineando come questo successo sia estremamente significativo per la corsa ipersonica - a questo punto congiunta - degli Stati Uniti. Che sono sottoposti a “severe limitazioni delle strutture di prova” sul suolo americano che stanno “ostacolando lo sviluppo di missili ipersonici negli Stati Uniti”.

L’importanza strategica delle armi ipersoniche risiede nella drastica riduzione dei tempi necessari per colpire un obiettivo e nella loro capacità di compiere un percorso balistico che le rende difficilmente intercettabili dalle difese avversarie, grazie alla loro estrema manovrabilità. È proprio la manovrabilità a renderli differenti dai vecchi missili balistici, che pure possono raggiungere il loro obiettivo a una velocità di Mach 5 già dagli anni ’60, ma attraverso un percorso balistico prestabilito che prevede una corsa verso lo spazio del vettore, prima della discesa. La manovrabilità nella corsa d’attacco di un’arma ipersonica, che vola molto più vicina alla Terra a una velocità cinque volte superiore a quella del suono, la rende difficilmente intercettatile e quindi difficile da abbattere. L'obiettivo del Pentagono e gli sforzi congiunti con gli alleati è in finale quello di ottenere un missile capace di battere i sistemi di difesa aerea più avanzati al mondo. Garantendo una proiezione di supremazia che eliminerebbe le capacità di deterrenza avversarie.

Da quando la Federazione Russa e la Repubblica Popolare Cinese hanno ottenuto le loro armi ipersoniche, gli Stati Uniti hanno accelerato i loro programmi di sviluppo di tecnologie ipersoniche, investendo enormi risorse economiche per conseguire un sistema d'arma ipersonico

superiore a quelli testati dagli avversari teorici e ribilanciare le capacità missilistiche, evitando di restare indietro nella corsa agli armamenti che potrebbero decidere le sorti di un conflitto futuro.

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