Le sfide del contesto internazionale e le prospettive future di confronto con le altre potenze impongono agli Stati Uniti di aggiornare il loro arsenale atomico. Venerdì 27 ottobre, il Pentagono ha annunciato l’avvio di un progetto di ricerca e sviluppo per la creazione di un nuovo ordigno nucleare. La bomba dovrebbe avere una potenza esplosiva pari a 360 kilotoni di Tnt, 24 volte superiore allo storico "Little Boy" sganciato su Hiroshima nel 1945.
Il Pentagono ha ufficialmente chiesto al Congresso i fondi necessari alla creazione di quest’arma, chiamata B61-13. “L'annuncio riflette l'evoluzione dell'ambiente di sicurezza e le crescenti minacce da parte di potenziali avversari”, ha dichiarato il l’Assistente segretario della Difesa per la politica spaziale John Plumb. “Gli Stati Uniti hanno la responsabilità di continuare a valutare e mettere in campo le capacità di cui hanno bisogno per dissuadere e, se necessario, rispondere in modo credibile agli attacchi strategici e rassicurare i nostri alleati”.
Nei progetti del Pentagono, la bomba sarebbe utilizzabile da arei moderni come i caccia F-35 e i bombardieri B-21, e pensata per colpire obiettivi militari di grandi dimensioni. Il Pentagono ha anche affermato che proseguirà un progetto parallelo per sviluppare armi capaci di distruggere bersagli sotterranei e resistenti. La B61-13, inoltre, non andrà ad aumentare l’arsenale atomico americano, ma a sostituire ordigni obsoleti come le B61-7. Le nuove bombe dovrebbero essere costruite utilizzando le infrastrutture già predisposte per le B61-12, la cui produzione diminuirà progressivamente in favore del modello aggiornato, e con tutte le più moderne caratteristiche di sicurezza, protezione e precisione. Il Pentagono ha comunque specificato che “la messa in campo della B61-13 non è una risposta a un evento specifico, ma riflette una valutazione continua di una situazione di sicurezza in evoluzione”.
Le atomiche della “famiglia” B61 sono considerate armi tattiche e strategiche intermedie. Progettate e costruite in New Mexico dai Sandia national laboratories e dal Los Alamos national laboratory, sono ordigni all’idrogeno presenti nell’arsenale americano fin dall’epoca della Guerra fredda.
L’annuncio della produzione delle B61-13 è arrivato un anno dopo la pubblicazione della Nuclear posture review, un documento del Dipartimento della Difesa in cui si sottolineava il progressivo aumento, la diversificazione e la modernizzazione degli arsenali nucleari dei competitors degli Stati Uniti, tra cui la Cina che punta alle mille testate atomiche entro il 2030.- dal lunedì al venerdì dalle ore 10:00 alle ore 20:00
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