Il missile a “doppio colpo” della Marina francese: cosa è in grado di fare

L'arma strategica, "a doppio colpo", francese corazza la forza navale europea

Il missile a “doppio colpo” della Marina francese: cosa è in grado di fare
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Parigi scrive nuove pagine di letteratura navale, dando il via alle manovre per i test di lancio sincronizzato di missili da crociera.
Secondo quanto si recepisce dall’analisi delle risorse, tali armamenti sarebbero in grado di partire, simultaneamente, da un sottomarino stazionato a circa 400 metri dall’obbiettivo terrestre e da una nave da superficie. Tali narrative sembrerebbero essere confermate in quanto la fregata d’oltralpe, Aquitania, ed il sommergibile di classe Suffren, anch’esso francese e dotato di propulsione nucleare, hanno testato, in contemporanea, un missile da crociera che ha colpito, per ben due volte, un bersaglio che era stato posizionato nel sud-ovest della Francia. L’evento è senza precedenti, infatti è la prima volta nella storia, della forza navale parigina, il raggiungimento di questo risultato, su quello che è ormai conosciuto come il “missile a doppio colpo”.

La carta d’identità del “missile a doppio colpo”

Il Missile de Croisière Naval, inquadrato con la sigla MdCN, è un armamento balistico da crociera subsonico a turbogetti, destinato alle operazioni di attacco terrestre e posizionato, per l’appunto, su navi e sottomarini. Il suo primo impiego risalirebbe all'aprile del 2018, quando fu utilizzato per contrastare la produzione siriana di armi chimiche, in un’operazione coordinata con gli Stati Uniti e il Regno Unito. In quell’occasione, infatti, furono lanciati tre missili MdCN dalle fregate Fremm Aquitania, Provenza e Linguadoca. Tale armamento è costruito da MBDA France, conta una massa di circa 300 kg e consta di un sistema di guida inerziale, topografica, di classe Termocom/Termoprom, una guida radar attiva ed un’altra ad infrarossi, oltre al GPS. La balistica viene spinta verticalmente dalle fregate, mediante un lanciatore di classe A70 Sylver. Mentre sui sottomarini a propulsione nucleare, invece, è lanciata attraverso le bocche dei siluri.

Cosa può fare l’MdCN

L’azienda descrive, testualmente, che le sue capacità di colpire obiettivi strategici e militari hanno una precisione eccezionale, riuscendo a mantenere “stand-off, estesi”, ovvero, quella possibilità di eludere, in azione, il fuoco difensivo dall’area del bersaglio, in maniera prolungata, che è diventata la caratteristica principale di questo tecnologia bellica. Dall’analisi, si recepisce, inoltre, che il missile è dotato di un meccanica a micro-turbo, di modello TR-50, della classe Safran, e conta una velocità 1.400 km, quando è lanciato da una nave e, di 1000 km, invece, quando è sparato da un sottomarino.

La risposta francese al Tomahawk degli Usa

Il progetto in origine era soprannominato Scalp, ovvero, Système de croisière conventionnel autonome à longue portée. Mentre la versione britannica in dotazione alla Raf, invece, era conosciuta come Storm Shadow. Questo missile, aviolanciabile, a lungo raggio, era dedicato a postazioni di comando, infrastrutture aeroportuali, depositi di munizioni, navi e sottomarini e montava sistemi di guida Ins, Gps, Termoprom e Ir, che trovarono impiego nel Regno Unito, Francia, Italia, Grecia ed Emirati Arabi.

Successivamente, però, il Ministero della Difesa francese ha optato per un missile da crociera più potente, che fosse in grado di colpire obiettivi strategici e riuscisse ad integrare anche il progetto Scalp-EG/Storm Shadow, che aveva, invece, capacità di lancio solo dall'aria. Secondo le fonti aperte, “l’MdCN è l’attuale risposta della Francia al Tomahawk, di fabbricazione statunitense”
Nel 2011, il budget del progetto stabiliva una spesa totale di circa 1,2 miliardi di euro, che includevano anche i costi di sviluppo. Questo prevedeva la consegna di 200 missili ad un costo, per unità, che oscillava tra i 2,48 ed i 6 milioni di euro. Dall’analisi si evince che Parigi ordinò i primi 50 missili per armare le sue fregate già nel 2006, prevedendone la consegna nel 2012. Il secondo step avvenne nel 2009, per 100 unità dedicate al lancio di superficie, più altri 50, invece, per i sottomarini di classe Barracuda.

Attualmente, si recepisce, che le piattaforme di destinate a tale balistica saranno le fregate Fremm, i sottomarini di classe Barracuda e quelli di classe Scorpène, le quali consentiranno alla forza navale francese, ed a quella europea, una capacità strategica non indifferente.

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