Lo aveva già detto chiaro martedì, il Governatore Fontana tirato per la giacca dal Pd che chiede le dimissioni di Enrico Pazzali il presidente di Fondazione Fiera Milano che si è autosospeso in quanto tra i principali indagati nell'inchiesta della Dda di Milano e della Dna su una rete di presunte cyber-spie che ruotava attorno alla sua società di investigazione Equalize. «All'interno delle fondazioni c'è assoluta autonomia e nessuno può intervenire per condizionare le scelte che vengono prese», aveva chiarito il presidente della Regione, l'ente a cui spetta la nomina del presidente di Fondazione Fiera d'intesa con il Comune. E, aveva aggiunto, «questo bisognerebbe spiegarlo anche a qualche rappresentante politico che sui giornali si lascia andare a dichiarazioni un po' avventate e inappropriate». Ieri è tornato sull'indagine sui dossieraggi, ed ha (ri)puntualizzato. «In merito alla questione dell'autosospensione di Enrico Pazzali dal ruolo di presidente di Fondazione Fiera Milano, «io sono in contatto costante con il sindaco Giuseppe Sala, stiamo monitorando la situazione e ci confrontiamo tutti i giorni per capire quale sia la scelta migliore che comunque deve essere presa dal consiglio». Il governatore ha ribadito quindi che «è una cosa da vedere, si tratta di una Fondazione, e una fondazione ha una sua autonomia assoluta prevista dalla legge. Noi abbiamo un potere di controllo limitatamente al rispetto della loro attività, limitatamente alla possibilità di svolgere quelli che sono i compiti previsti dallo statuto». Ma «in questo caso credo che sia una scelta che verrà affidata al consiglio della Fondazione». E ancora «Pazzali faceva il mio nome? Questo non lo so proprio, non ho mai chiesto informazioni, non le ho mai avute e non mi sembravano assolutamente utili. Ma anche se avessi avuto queste informazioni cosa ne potevo fare, cosa potevo fare di eventuali dossier? Non mi è neanche mai venuto in mente che si potesse andare in quella direzione, non è una cosa che sinceramente mi aveva interessato», ha concluso Fontana. Intanto ieri sono emerse nuove rivelazioni. Da un'informativa dei carabinieri sarebbe emerso che Pazzali avrebbe fatto favori, che i suoi collaboratori intercettati chiamano «marchette», in modo da ottenere eventuali benefici per il futuro suo e dei suoi uomini. In una conversazione del settembre 2022 Roberto Foresti, il vicedirettore di Fiera Spa, parla con l'ex ispettore di polizia, ora ai domiciliari, Carmine Gallo. Pazzali, da poco riconfermato, è a Roma e «mi ha fatto una telefonata ambigua - spiega Foresti - e mi ha detto... devi fare una cosa che serve per il futuro». La telefonata prosegue «allora ha voluto che io chiamassi subito la Claudia Bugno... moglie di Chevallard per...», «devi trovargli un lavoro...
», avrebbe detto il vice direttore di Fiera, parlando della richiesta di dare una mano alla signora che viene individuata come ex consigliere di Eur Spa, ex procuratore di Alitalia Spa, ex del cda di Banca Etruria, poi membro dello staff del ministro Tria e coordinatrice della candidatura di Roma alle Olimpiadi del 2024.
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