Le località colpite più gravemente dall'alluvione sono ancora in difficoltà, tra paesi completamente sommersi dal fango e linee telefoniche interrotte, che rendono difficile il lavoro dei soccorritori. Ma le condizioni del fiume Magra, come riporta il Secolo XIX, non sono una novità di oggi, nè un rischio che non era conosciuto.
Con una veloce ricerca su Facebook si trova una pagina dal titolo poco travisabile: No Alluvione fiume Magra - Pagina Ufficiale. Una pagina che non è lì da oggi, ma è stata fondata più di anno fa e che rende assolutamente chiaro come per i cittadini delle aree vicine al fiume, i rischi legati all'esondazione non siano una novità che ha colpito inaspettatamente, ma una realtà che veniva denunciata da tempo.
Il gruppo conta ad oggi quasi 2mila membri e contiene foto scattate dagli utenti, segnalazioni che si susseguono da quando la pagina è nato, tutta una serie di indizi che dovevano mettere in allerta chi di dovere sulle condizioni del fiume, che sono peggiorate nel corso dei mesi. Una situazione annunciata e conosciuta quindi, a cui forse non è stato dato il giusto peso. L'incuria del letto della Magra è stata segnalata più volte durante i mesi, con la pubblicazione di articoli, di foto. Tra i primi post della pagina campeggia anche un grafico, che mostra come le piene del fiume avessero raggiunto un livello preoccupante già a Natale 2009, quando l'onda, nella zona del ponte Colombiera, aveva raggiunto i 3,75 metri. Si poteva evitare il disastro?
Sulla pagina corrono anche le domande di chi si trova bloccato per via del fango o cerca informazioni sull'agibilità delle strade e compaiono anche le prime critiche alla classe politica, per ora piuttosto bipartisan, come quelle di chi denuncia il bisogno di "
data-ft="{">una rinfrescata, indipendentemente dal credo politico", perché va bene salvaguardare la natura ma è ora di " ".- dal lunedì al venerdì dalle ore 10:00 alle ore 20:00
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